La semiotica morfologica delineata da René Thom si fonda su un principio chiave: la pregnanza può propagarsi da una forma a un’altra, modificando la struttura dell’esperienza e creando reti di rinvii simbolici.
Il modello esemplare di questo processo è offerto dall’esperimento di Pavlov, in cui la forma saliente del suono (il tintinnio della campanella) finisce per assumere la pregnanza alimentare della carne. Si assiste così a un trasferimento di pregnanza, che rende possibile l’attivazione di un comportamento (la salivazione) in assenza della fonte primaria (il cibo). La forma indotta può a sua volta trasmettere pregnanza ad altre forme, generando una catena simbolica.
Thom formalizza questa dinamica attraverso la notazione A → B, dove la forma A richiama per associazione la forma B. Questo rinvio simbolico ha la proprietà della transitività: se A rinvia a B e B a C, allora anche A rinvia a C. La struttura complessiva che ne deriva può essere assimilata a una categoria, nel senso algebrico del termine.
All’interno di tale categoria, ogni forma possiede un valore di pregnanza che decresce progressivamente lungo le catene associative. Non esistono cicli chiusi (A → B → … → A), e le funzioni V che misurano l’intensità delle pregnanze soddisfano la condizione V(A) < V(B) se A → B. La pregnanza, in questo senso, si diluisce nel passaggio da una forma all’altra, a meno che l’associazione non venga regolarmente rinforzata.
La categoria dei rinvii simbolici varia in base allo stato interno del soggetto: la fame, ad esempio, induce a vedere forme alimentari ovunque. Ma Thom evidenzia anche la presenza di componenti fisse, cioè di rinvii simbolici validi intersoggettivamente, almeno all’interno di una collettività. In questo caso la pregnanza non dipende solo dallo stato del soggetto, ma da una codifica sociale delle forme salienti.
Un esempio significativo è il comportamento degli animali sociali dinanzi a un pericolo. Dopo aver individuato un predatore, un individuo può decidere di emettere un grido d’allarme oppure di mettersi in salvo in silenzio. Il grido ha un effetto collettivo ma può essere dannoso per chi lo emette. È un atto comunicativo altruistico, che propaga la pregnanza del terrore a vantaggio del gruppo. In tal senso, l’emissione può essere vista come un piccolo ciclo riflessivoall’interno del flusso della pregnanza, che ne inverte l’orientamento: grido d’allarme → predatore.
Thom afferma che la pregnanza si propaga secondo due modalità:
- per similarità, che richiama l’analogia tra forme (asse paradigmatico);
- per contatto, fondata sulla prossimità fisica (asse sintagmatico).
Questa distinzione riprende non solo la celebre dicotomia di Saussure, ma anche quella tra magia per contatto e magia per similarità descritta da Frazer. La propagazione per similarità si basa sulla geometria dello spazio ambientale, che consente di riconoscere l’uguaglianza o somiglianza delle forme. È il caso della trasmissione attraverso onde sonore o luminose, che fanno da supporto fisico all’iconicità.
L’iconicità, secondo Thom, è un caso particolare del rinvio simbolico, reso possibile dalla stabilità geometrica del supporto: le vibrazioni, le onde, i tratti visivi o acustici mantengono la forma che li caratterizza. Questi vettori della forma sono essenziali per la comunicazione e costituiscono la base del linguaggio.
Ma da dove deriva, nei sistemi di segni ritualizzati come il linguaggio umano, l’unicità del significato? Ogni forma saliente A può rinviare, in linea di principio, a molteplici forme significate B, C, ecc., generando una polisemia generalizzata. Tuttavia, quando esiste una freccia inversa – un rinvio simbolico da X a A – allora X agisce come forma-tipo che stabilizza il significato.
Questa ritualizzazione inversa (A → X) elimina ogni mediazione intermedia, portando a un’espressione comportamentale diretta. Il significato si stabilizza, in modo immediato e funzionale. In questo modo, il linguaggio umano si differenzia radicalmente dai sistemi di comunicazione animale, nei quali la pregnanza è legata a un numero limitato di stimoli biologici fondamentali (fame, paura, sessualità) ed è labile e invasiva.
Nel linguaggio umano, invece, le grandi pregnanze biologiche operano solo al livello discorsivo più ampio. Durante l’infanzia (tra uno e tre anni), i “buchi neri” delle pregnanze vengono dissociati e la pregnanza si ramifica attraverso la potenza del significante verbale. Ogni parola appresa diviene fonte della propria pregnanza, ma questa ha una propagazione limitata, che raggiunge solo i concetti satellite – ad esempio, quelli che hanno senso nella forma “Y di X”.
Tra questi concetti si stabilisce un legame verbale implicito, che esprime una struttura di interazione spazio-temporale. Di qui la povertà e la rigidità ritualizzata delle costruzioni sintattiche. In questo sistema, per ogni pregnanza specifica π, esiste una sola forma saliente competente, cioè la parola Mπ che la significa. La pregnanza si condensa nel linguaggio.
Le pregnanze biologiche fondamentali tornano a manifestarsi solo al livello narrativo globale, dove la discorsività consente la riemersione simbolica dei grandi temi vitali. La semiosi, pertanto, si fonda sulla delimitazione, propagazione e ritualizzazione delle pregnanze, che strutturano in modo sistematico l’universo simbolico umano.
Riferimento bibliografico: René Thom, Morfologia del semiotico, 2006, Meltemi editore, Roma.