François Rastier presenta una sintesi teorica che permette di articolare compiutamente la struttura del semema nella semantica interpretativa. Egli propone una tipologia delle componenti semantiche distinguendo tra componenti linguistiche (inerenti e afferenti, generiche e specifiche) e componenti metalinguistiche (noemi primitivi). La struttura del semema è rappresentata graficamente come segue: Rastier offre un esempio tratto dal titolo del Canard Enchaîné del 30 novembre 1983: Il…
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Rastier e la testualizzazione del senso
Nel tracciare l’evoluzione della disciplina semiotica, Anna Maria Lorusso riconosce in François Rastier un autore decisivo per l’ampliamento dell’analisi semantica in direzione dei processi di significazione e testualizzazione. Rastier, formatosi sulla scia del modello strutturalista, ne condivide l’impianto, ma ne riformula profondamente le prospettive operative, introducendo una distinzione teorica tra semi inerenti e semi afferenti. L’autrice spiega che, per…
Unità combinatorie e atti produttivi: verso una tipologia operativa
Umberto Eco si sofferma sul significato e sull’impiego della tavola proposta riguardo alla tipologia dei modi di produzione segnica. Egli avverte che tutti i problemi e le distinzioni precedentemente esposti, «apparentemente bizantine», saranno ulteriormente chiariti nei paragrafi successivi. Tuttavia, in questa fase, è importante sottolineare un punto essenziale: la figura non classifica tipi di segni, ma esclusivamente tipi di…
Oggetti, segni e funtivi: oltre la semplificazione classificatoria
Umberto Eco, nella sua trattazione dei modi di produzione segnica, chiarisce che gli oggetti registrati nella tavola secondo il parametro rapporto tipo-occorrenza non sono “segni”. Piuttosto, rappresentano «abbreviazioni comode» che potrebbero essere esplicitate come azioni o procedimenti: ad esempio, al posto di /impronte/ si dovrebbe dire /produrre impronte/; al posto di /vettori/, /imporre un movimento vettoriale/. Al massimo, osserva Eco, si può…
Le correlazioni tipo-espressione e i criteri di motivazione
Umberto Eco distingue tra due diverse modalità di rapporto tipo-occorrenza: ratio facilis e ratio difficilis. Tale distinzione è indipendente dalle motivazioni per cui certi oggetti sono stati scelti come espressione di un contenuto. Eco chiarisce che, per esempio, «nel caso di riconoscimento di sintomi vi è indubbiamente una motivazione prestabilita», fondata su una esperienza precedente che ha evidenziato…
I parametri fondamentali della produzione segnica
Umberto Eco presenta una classificazione dei modi di produzione e interpretazione segnica fondata su quattro parametri. Tale classificazione, illustrata in una figura (tavola) del Trattato, tiene conto esclusivamente del modo in cui le espressioni sono fisicamente prodotte, senza descrivere direttamente il modo in cui sono correlate al contenuto. Tuttavia, osserva Eco, il modo di correlazione è implicato da…
I limiti dell’interpretazione
Umberto Eco, dopo aver accennato al tema in Opera aperta, approfondisce in Lector in fabula il problema dei limiti dell’interpretazione, chiedendosi fino a che punto l’interprete possa essere libero rispetto alla struttura del testo. Ne I limiti dell’interpretazione (1990), Eco critica le teorie, come il decostruzionismo, che sostengono una libertà interpretativa illimitata. Eco afferma che…