L’analisi dei testi individuali che si manifestano in sostanze dell’espressione diverse dalla lingua naturale presenta difficoltà specifiche. Partendo dal presupposto che la semiotica sia la disciplina che studia tutti i sistemi di segni — inclusa la lingua naturale — si è spesso tentato di estendere a ogni altra sostanza una procedura ispirata al modello linguistico,…
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Greimas e la polisemia del testo: tra strutturalismo e fenomenologia
Claudio Paolucci torna su una delle affermazioni più celebri di Greimas – “fuori dal testo non c’è salvezza” – per mostrarne la complessità e la polisemia, spesso trascurate nell’uso corrente. La rilettura di questa formula diventa per l’autore l’occasione per indagare le tensioni teoriche interne alla semiotica generativa, nata dall’ibridazione fra due matrici epistemologiche profondamente…
Il significato come fenomeno tensivo
La nozione di significato, nel contesto della teoria tensiva di Daniele Barbieri, è inseparabile dal concetto di aspettativa. Contrariamente a una concezione linguistica tradizionale che tende a separare il significato dal segno come entità eteromateriche — una fisica, l’altra concettuale — Barbieri esplora la possibilità che significato e segno siano omomaterici, ovvero della stessa natura…
Interfaccia e segmentazione: verso una grammatica dell’oggetto
Alessandro Zinna affronta il problema della descrizione semiotica degli oggetti, interrogandosi sulla validità delle categorie analitiche esistenti. Le nozioni ereditate da Peirce, Saussure, Barthes o Eco possono essere un punto di partenza, ma non bastano, secondo l’autore, per costruire una semiotica degli oggetti che sia davvero specifica e operativa. Occorre allora dotarsi di strumenti e…
Campo semiotico e mente esterna: la relazione come organon del senso
Patrizia Violi propone una riformulazione radicale del concetto di semiosi nelle prime fasi della vita. Invece di concentrarsi sulla mente individuale del neonato, Violi sposta l’attenzione sul campo semiotico: un ambiente relazionale, intersoggettivo, corporeo, in cui la semiosi emerge come risultato di interazioni complesse. Non è la mente a generare il senso: è il fare insieme, la…
Dalla semiotica tradizionale alla trans-semiotica di Deleuze
Nel contesto del vivace dibattito sul cinema che animava negli anni Sessanta e Settanta la scena italiana, Gilles Deleuze prende posizione tra le tesi di Umberto Eco e quelle di Pier Paolo Pasolini sui segni cinematografici. Mentre Eco accusava Pasolini di confondere i significati con i loro referenti, Deleuze schiera sé stesso al fianco del…
Soggettività, metafora e inferenza: verso una semiotica cognitiva ed estetica
Paolo Fabbri propone una convergenza tra due approcci a lungo ritenuti inconciliabili: da un lato la semiotica dell’inferenza e della cognizione, rappresentata da Peirce; dall’altro, la semiotica della narratività e della metaforicità, legata alla tradizione di Greimas. Il punto di contatto, sostiene Fabbri, è la teoria dell’enunciazione. Nella definizione peirciana, ogni segno rinvia a un altro…
Umberto Eco, Kant e l’ornitorinco. Lo schematismo tra percezione e concetto
La questione del rapporto tra percezione e concetto è una delle più complesse e decisive per la teoria della conoscenza. Umberto Eco la affronta riprendendo la celebre domanda kantiana: come sono possibili i giudizi sintetici a priori? Ma più ancora: come si passa da ciò che si percepisce a ciò che si conosce? Il punto critico, secondo…
Modelli cognitivi o costruzioni metodologiche?
Stefano Traini individua un nodo teorico centrale nella riflessione semiotica: la struttura è uno strumento operativo per analizzare testi oppure una realtà mentale che precede e informa la comprensione stessa? Nel campo delle scienze cognitive si è progressivamente affermata l’idea che la narratività non sia tanto una proprietà testuale quanto una disposizione mentale del lettore….
Struttura o modello? L’ontologia delle forme nella riflessione semiotica
La semiotica con vocazione analitica ha sempre messo a punto delle strutture per descrivere e analizzare i propri oggetti. Ma il loro statuto ontologico ha generato fin dall’inizio una questione teorica fondamentale: le strutture sono reali o astratte? Sono presenti nei testi o si trovano piuttosto nella mente dell’analista? Umberto Eco aveva affrontato con decisione…