Umberto Eco si sofferma sul significato e sull’impiego della tavola proposta riguardo alla tipologia dei modi di produzione segnica. Egli avverte che tutti i problemi e le distinzioni precedentemente esposti, «apparentemente bizantine», saranno ulteriormente chiariti nei paragrafi successivi. Tuttavia, in questa fase, è importante sottolineare un punto essenziale: la figura non classifica tipi di segni, ma esclusivamente tipi di…
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Arbitrarietà, convenzionalità e motivazione nel segno
Uno dei punti centrali della teoria del segno saussuriana è l’arbitrarietà del legame tra espressione e contenuto. Come evidenziato anche da Hjelmslev, il segno è una funzione tra due funtivi — piano dell’espressione e piano del contenuto — e tale relazione non è necessaria, ma costruita. Anna Maria Lorusso osserva che “il legame che unisce suono…
Hjelmslev e la funzione segnica come relazione tra forma e sostanza
Dopo aver trattato la concezione triadica del segno proposta da Peirce, Anna Maria Lorusso introduce una seconda impostazione, di taglio più linguistico, sviluppata da Louis Hjelmslev. Essa si fonda su un altro modo di intendere il segno: “come funzione, ovvero come relazione tra due funtivi”. L’autrice chiarisce fin da subito che le due concezioni non si…
Charles S. Peirce e la semiosi illimitata
Per presentare il concetto di segno in una prospettiva dinamica, Anna Maria Lorusso introduce il pensiero di Charles Sanders Peirce, che, più di ogni altro, ha teorizzato il segno come relazione. L’autrice riporta l’impostazione peirceiana secondo cui “tutto il pensiero può essere concepito come segno”, perché “la vita è semiosi”: un’ininterrotta produzione di segni generati da altri segni…
I parametri fondamentali della produzione segnica
Umberto Eco presenta una classificazione dei modi di produzione e interpretazione segnica fondata su quattro parametri. Tale classificazione, illustrata in una figura (tavola) del Trattato, tiene conto esclusivamente del modo in cui le espressioni sono fisicamente prodotte, senza descrivere direttamente il modo in cui sono correlate al contenuto. Tuttavia, osserva Eco, il modo di correlazione è implicato da…
Dalla definizione di segno alla semiosi: un cambiamento di prospettiva
Anna Maria Lorusso osserva che, sebbene la semiotica si sia definita, fin dalle origini, come disciplina dei segni, “la definizione di segno non è mai stata né scontata né facile”. Il problema nasce dalla grande varietà di elementi che possono essere considerati segni — “gesti, atti e parole”, osserva l’autrice, sono “entità di natura molto diversa”, e comprendono…
Il nostro pensiero non sarebbe che una massa amorfa e indistinta
Nel Corso di Linguistica Generale, Saussure sostiene che per comprendere come la lingua non possa essere altro che un sistema di valori puri, sia sufficiente prendere in esame i due elementi fondamentali che entrano in gioco nel suo funzionamento: le idee e i suoni. Egli afferma che, da un punto di vista psicologico e fatta astrazione dalla…
Peirce e il senso della bellezza
Peirce afferma che è evidente come una sensazione non sia necessariamente un’intuizione, cioè una prima impressione dei sensi, e porta come esempio il senso della bellezza. Quando si prova la sensazione del bello come risultato di nozioni precedenti, essa emerge sempre come un predicato: si pensa, cioè, che qualcosa “è bello”. Ogni volta che una sensazione nasce in…
L’arbitrarietà delle onomatopee e delle esclamazioni
Saussure osservava che la parola “arbitrarietà” poteva dare adito a malintesi. Secondo lui, non bisognava intendere che il significante fosse frutto della “libera scelta” del parlante, poiché l’individuo non aveva il potere di modificare un segno già stabilito all’interno di una comunità linguistica. Con quella parola, intendeva piuttosto dire che il significante è “immotivato”, ossia “arbitrario” rispetto al significato, poiché tra i…
Il primo principio: l’arbitrarietà del segno
Il segno linguistico possiede due caratteri primordiali. Il primo è l’arbitrarietà del segno. Saussure sosteneva che il legame tra significante e significato fosse arbitrario. Dal momento che per lui il segno linguistico era il risultato dell’associazione tra un significante e un significato, affermava in modo più diretto che il segno stesso fosse arbitrario. Portava come…