Nel saggio*, Alessandro Zinna dedica una parte significativa all’analisi delle divergenze tra Louis Hjelmslev e Hans Jørgen Uldall, originariamente collaboratori nel progetto della Glossematica. Zinna ricostruisce le ragioni teoriche e storiche di questa separazione, sottolineando come «le divergenze tra i due fondatori della teoria glossematica coincidano di fatto con la fine della loro collaborazione e la svolta logica di Hjelmslev».
Secondo Zinna, queste divergenze riguardano principalmente la restrizione alle dipendenze uniformi, le funzioni di selezione, solidarietà e combinazione, nonché la problematica delle opposizioni partecipative. Egli osserva che «nell’Outline of Glossematics, Uldall [1957] definisce funzione qualsiasi dipendenza, senza restrizione all’uniformità». In particolare, Uldall rifiuta la tipologia proposta da Hjelmslev, distinguendo i funtivi in maggiori e minori invece che in costanti e variabili, aprendo così «alla problematica della gradazione».
Zinna evidenzia che, in questa visione, Uldall sostituisce le funzioni di selezione, solidarietà e combinazione con una tipologia complessa di opposizioni partecipative, coerente con quanto Hjelmslev stesso aveva proposto nel 1933 e nel 1935. Tuttavia, come nota Eli Fischer-Jørgensen (1967), «Hjelmslev non approvò questa posizione, sia perché giudicava il sistema di Uldall troppo complicato per l’uso pratico, sia perché lo considerava ancora un’ipotesi empirica da non includere nella teoria».
Zinna osserva che «questa opinione sostenuta da Hjelmslev nel 1958 si opponeva al sistema di opposizioni partecipative di Uldall». Tuttavia, Fischer-Jørgensen precisa che «il sistema di opposizioni partecipative è comunque incluso nelle regole e definizioni del Résumé (1975)». Questo indica, secondo Zinna, che «la posizione dell’autore potrebbe essere ancora cambiata dopo il 1958», lasciando spazio a una definizione di semiotica più aperta alla partecipazione.
Zinna conclude osservando che «la presenza tormentata e intermittente delle correlazioni partecipative ci indica la portata che l’autore accordava a quest’analisi», lasciando intravedere la possibilità di una definizione alternativa di semiotica capace di integrare sia la logica gerarchica sia la dimensione partecipativa.
* Riferimento bibliografico:
Zinna, Alessandro, « La semiotica: da Hjelmslev all’École de Paris », in Zinna, A. et Cigana, L. (éds), Louis Hjelmslev (1899-1965). Le forme del linguaggio e del pensiero, Toulouse, Éditions CAMS/O, Collection Actes, p. 81-100.