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Semiotica

Dalla scienza dei segni alla semiotica del testo. Il campo semiotico e le teorie della significazione

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L’oggetto della semiotica e la definizione dei suoi confini

Posted on 9 Giugno 20259 Giugno 2025 by semiotica.org

Denis Bertrand, nell’introduzione alle sue Basi di semiotica letteraria, chiarisce che l’oggetto della semiotica è il senso, «campo di studi vastissimo di cui si occupano molte scienze umane, dalla filosofia alla linguistica, dall’antropologia alla storia, dalla psicologia alla sociologia». Bertrand avverte però la necessità di delimitare questo campo, specificando che la semiotica si interessa «all’apparire del senso», così come si manifesta attraverso le forme del linguaggio e i discorsi che lo rendono comunicabile.

La disciplina si è sviluppata con due denominazioni diverse — semiologia e semiotica — considerate da Bertrand «tradizionalmente concorrenti». Egli sottolinea che entrambe si distinguono dalla semantica, la quale si occupa delle «significazioni lessicali viste nella loro evoluzione» (semantica storica) o «nei rapporti che costituiscono il senso delle parole» (semantica sincronica). La semiologia e la semiotica, secondo Bertrand, realizzano un duplice superamento della semantica: da un lato «vanno al di là della parola, della proposizione e della frase, occupandosi dei fenomeni significanti nella loro globalità discorsiva»; dall’altro lato, «vanno al di là della sola lingua naturale», considerando la significazione come «oggetto di studio specifico manifestato dai diversi linguaggi che contribuiscono a darle forma e ne garantiscono l’efficacia».

Bertrand illustra inoltre le due definizioni classiche di semiologia: quella di Saussure come «scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale», e quella del Petit Robert come «scienza che studia i sistemi di segni (lingue, codici, segnaletiche ecc.)». Egli osserva che «entrambe le definizioni configurano un oggetto di studio di notevole ampiezza», comprendendo un universo di segni ben più esteso della sola lingua naturale. Per Saussure, «la lingua è un sistema di segni esprimenti delle idee e, pertanto, è confrontabile con la scrittura, l’alfabeto dei sordomuti, i riti simbolici, le forme di cortesia, i segnali militari ecc.»: «essa è semplicemente il più importante di tali sistemi», e «la linguistica è solo una parte di questa scienza generale» che è la semiologia. Bertrand aggiunge che «la semiologia postula così l’unicità del fenomeno della significazione», quali che siano i linguaggi che la manifestano.

L’autore evidenzia inoltre come la semiotica francese, in particolare grazie ad Algirdas J. Greimas, cerchi di realizzare il programma saussuriano «sottolineando lo stretto legame fra le due dimensioni del segno: quella del sistema e quella del processo». In questo contesto Bertrand riprende anche la definizione del Petit Robert di semiotica, che distingue due aspetti: «teoria generale dei segni e della loro articolazione nel pensiero» e «teoria dei segni e del senso, e della loro circolazione nella società». Bertrand sottolinea l’importanza di questa distinzione tra «teoria del segno» e «teoria del senso», specificando che la semiotica deve collocarsi nella seconda prospettiva: «non il segno empirico e le sue codificazioni, ma il senso evocato dal segno che gli dà forma articolata».

A tal proposito, Bertrand cita Coquet (1984) per evidenziare che «scopo della semiotica è portare alla luce le strutture significanti che danno forma al discorso sociale e al discorso individuale». Il segno, quindi, «è solo la parte emersa dell’iceberg del senso», come scrive Paolo Fabbri. Bertrand conferma che la semiotica, così intesa, è «una teoria della relazione» e che i termini (unità significanti) «sono soltanto intersezioni di relazioni percepite e articolate a differenti livelli d’analisi». Le strutture relazionali di ordine semantico e sintattico «si sviluppano in serie organizzate di dipendenze» che consentono la realizzazione di modelli enunciativi, narrativi, figurativi, passionali.

Questa prospettiva conduce Bertrand a definire la semiotica come «una teoria della significazione», secondo Greimas e Courtés (1979), il cui compito è «esplicitare, sotto forma di una costruzione concettuale, le condizioni della comprensione e della produzione del senso». Bertrand conclude che la teoria semiotica si configura quindi come «una teoria interdisciplinare» capace di integrare linguistica, antropologia e filosofia.

Riferimento bibliografico: Denis Bertrand, Basi di semiotica letteraria, Meltemi Editore, 2002.

Tags:
Algirdas Julien Greimas , De Saussure , Denis Bertrand , Segno

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