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Dalla scienza dei segni alla semiotica del testo. Il campo semiotico e le teorie della significazione

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Semi generici e specifici: criteri semantici e insiemi di definizione

Posted on 13 Maggio 20257 Giugno 2025 by semiotica.org

François Rastier affronta la distinzione tra semi generici e semi specifici, a partire dalla terminologia di Bernard Pottier. Secondo quest’ultimo, un sema generico è un «elemento del classema, che permette di collegare due sememi vicini, in riferimento a una classe più generale», mentre un sema specifico è un elemento del semantema, che permette di opporre due sememi molto vicini, attraverso una caratteristica propria.

Rastier avverte che, prima di valutarne l’operatività, è necessario chiarire come si identificano gli insiemi di definizione. L’intera analisi funzionale in componenti — così come la scelta tra le possibili descrizioni componenziali — dipende da questo punto.

Egli propone un confronto tra due organizzazioni tassonomiche alternative relative ai sememi “metropolitana”, “autobus”, “treno” e “pullman”. In una classificazione, si distinguono i mezzi su rotaia da quelli su strada (ferroviari vs. stradali); nell’altra, la distinzione si basa sul criterio urbano vs. extraurbano. Rastier preferisce questa seconda opzione, perché «corrisponde alle situazioni pragmatiche più comuni»: si sceglie un mezzo in funzione della destinazione, non del tipo di tracciato.

A partire da questo esempio, egli sottolinea che:

  • nessun sema è per natura generico o specifico;
  • l’opposizione generico/specifico è relativa al suo insieme di definizione.

Se diversi sememi dello stesso tassema condividono un tratto, questo non è automaticamente un sema generico. Ad esempio, se “cucchiaio” e “forchetta” condividono, rispetto a “coltello”, il tratto applicativo per prendere, ciò non implica l’esistenza di un tassema “posata-per-prendere”. Il tratto comune segnala solo una identità tra sememi “vicini”, mentre un sema specifico segnala una disgiunzione tra sememi “molto vicini”.

Rastier conclude che la distinzione generico/specifico è legata alla posizione di un tratto nel sistema, non alla sua natura intrinseca. Ogni tratto può svolgere ruoli diversi a seconda della configurazione in cui si attualizza.


Riferimento bibliografico: F. Rastier, Semantique interprétative, PUF, Paris 1987, tr. it. di B. Tofoni

Tags:
Rastier

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