Nel tentativo di rappresentare la disposizione della conoscenza all’interno dell’universo della semiosi, Giampaolo Proni prende in esame due modelli teorici di particolare rilievo: il rizoma di Deleuze e Guattari e l’enciclopedia proposta da Umberto Eco. L’obiettivo è verificare in che modo queste strutture possano rendere conto dei processi di attribuzione di senso, innovazione e dinamismo del sapere.
I sei principi del rizoma, così come delineati da Deleuze e Guattari, forniscono una base teorica per immaginare una conoscenza reticolare, non gerarchica, fluida. Proni analizza ciascuno di essi, intrecciando la lettura con i commenti di Eco e con la propria proposta interpretativa. I primi tre principi costituiscono l’ossatura del modello:
- Principio di connessione: ogni punto di un rizoma può e deve essere connesso a qualunque altro. Secondo Proni, tale tratto topologico viene ripreso da Eco nel definire l’enciclopedia come “una rete di interpretanti”, superando l’idea di una semplice rete geometrica per includere la dinamicità del processo interpretativo. In questa struttura, il pensiero si muove attraverso direzioni multidimensionali, dove ogni interpretante è anche oggetto per un ulteriore interpretante, generando così una fuga infinita.
- Principio di eterogeneità: il rizoma connette elementi linguistici, percettivi, gestuali, cognitivi, cioè ogni tipo di segmento semiotico. Proni osserva che questa eterogeneità è pienamente compatibile con un approccio semiotico, poiché tutto ciò che partecipa all’interpretazione è, in fondo, segno. Ogni passo nel processo di semiosi, a prescindere dalla sua natura, costituisce un anello nella catena infinita dell’interpretazione.
- Principio di molteplicità: secondo Deleuze e Guattari, non vi sono posizioni fisse o punti assoluti nel rizoma, ma soltanto linee. Proni precisa che questa assenza di coordinate assolute implica che nessuno può fornire una descrizione globale del rizoma, e che ogni descrizione è locale e ipotetica, un’ipotesi sottoposta a continua falsificazione. La conoscenza si realizza solo nell’esplorazione pratica, e ogni sapere è parziale.
Al quarto posto si trova il principio di rottura asignificante: il rizoma può essere interrotto in un punto qualsiasi e riprendere da un’altra linea. Proni ne mette in evidenza la conseguenza fondamentale: la tolleranza delle contraddizioni. In una rete in cui tutto può essere connesso a tutto, è possibile che da una stessa proposizione p si generino inferenze contraddittorie (q e non-q), senza che ciò comporti la distruzione della coerenza del sistema. In Eco, questa proprietà è riformulata nella distinzione tra logica analitica e flusso interpretativo: la prima è una sezione atemporale e locale del discorso, il secondo è il movimento dinamico della semiosi nel tempo.
I principi di cartografia e decalcomania (quinto e sesto) stabiliscono che il rizoma non è riconducibile a modelli generativi o strutturali, ma è assimilabile a una carta aperta, connessa in tutte le dimensioni, smontabile e reversibile. Eco riprende la definizione quasi letteralmente, sottolineando l’impossibilità di descrivere globalmente la rete del sapere: ogni sua descrizione è una performance locale.
Proni integra e sviluppa queste considerazioni attraverso una teoria che riunifica tutti i principi in un’unica formulazione: la rete degli interpretanti. Scrive infatti che “il processo di interpretazione crea l’enciclopedia mentre la attraversa”: ogni interpretazione attualizza una porzione della rete, e questa attualizzazione è l’unico sapere realmente accessibile alla mente.
Attraverso questa lente, anche la distinzione tra modelli strutturati (alberi, dizionari) e modelli enciclopedici si relativizza: gli alberi non vengono negati, ma considerati come sottoinsiemi ridotti e locali del rizoma.
Il modello rizomatico, se reinterpretato come rete di interpretanti, consente dunque una descrizione multidimensionale, fluida, potenzialmente infinita della conoscenza. Proni propone di intendere l’enciclopedia non più come semplice archivio, ma come sistema dinamico in cui ogni operazione interpretativa determina nuove configurazioni del sapere.
Riferimento bibliografico:
Giampaolo Proni, Encyclopedias, Rhizomes, Labyrinths. Topology in the Universe of Semiosis, comunicazione presentata alla sessione “Work-in-progress seminars” dell’ISSSS 1986 (International Summer Institute for Semiotic and Structural Studies), Chicago. Pubblicato in proprio, Rimini, 1994.