Patrizia Violi individua nello schema dei modi di produzione segnica una nozione centrale della riflessione di Umberto Eco, benché questa non sia stata poi ripresa nei suoi lavori successivi. Tale modello, nato con finalità tassonomiche per sostituire le tipologie tradizionali di segni, è stato spesso considerato troppo legato a una concezione del segno isolato. In realtà, osserva Violi, i modi di produzione non classificano segni, ma delineano processi complessi, potenzialmente costitutivi di testi.
Eco stesso aveva ribadito che il rapporto segno/testo è di implicazione reciproca: ogni segno rinvia all’intero testo come sua espansione, e il semema può essere considerato un testo virtuale. Il problema non è dunque contrapporre testo e segno, ma chiarire il punto di snodo tra il processo che istituisce il testo e il sistema che lo rende possibile.
In questo senso, lo schema dei modi di produzione rappresenta un tentativo di dare conto della transizione fra processualità e struttura, ciò che nel Trattato Eco colloca nella teoria dei codici. Violi mette in luce come questa prospettiva presenti tratti in comune con la nozione di prassi enunciazionale, sviluppata più recentemente da Jacques Fontanille e Claude Zilberberg. Come le pratiche di produzione, anche la prassi enunciazionale non si limita a descrivere forme astratte, ma ne mette in evidenza la dimensione operativa.
Il soggetto, in questa cornice, coincide con i processi stessi di segmentazione e risegmentazione del contenuto: non è una traccia lasciata nel testo, ma una soggettività diffusa che si inscrive nelle pratiche produttive e interpretative. È, in altre parole, la semiosi in atto.
Questa impostazione consente di evitare tanto l’ipoteca trascendentale della teoria classica dell’enunciazione quanto il rischio di un testualismo chiuso. Eco colloca così il soggetto al centro non soltanto del testo, ma dell’intera processualità semiotica, intesa come intreccio di pratiche storiche e culturali di produzione del senso.
Riferimento bibliografico: Patrizia Violi, “Il soggetto è negli avverbi”. Lo spazio della soggettività nella teoria semiotica di Umberto Eco, in “Autour Umberto Eco. Signes, représentations, interpretations”, Sofia, 2004. Pubblicato online il 7 gennaio 2005.