La svolta semantica proposta da Algirdas Julien Greimas porta la nostra attenzione sull’articolazione del piano del contenuto. Mentre Hjelmslev aveva dato un inquadramento sistemico dei due piani della lingua — espressione e contenuto — Greimas si dedica specificamente allo studio della composizione semantica interna dei segni.
Il punto di partenza è la nozione di semema, definito come “una certa funzione segnica nella sua componente semantica”. In questa prospettiva, il semema si compone di due elementi: un nucleo semico invariante e una serie di semi contestuali, accessori e dipendenti dalla situazione d’uso. L’insieme di tutte le possibili declinazioni semantiche, potenzialmente attualizzabili, costituisce il lessema: un’unità astratta, indipendente da qualunque inserimento discorsivo.
L’ambizione di Greimas, osserva Anna Maria Lorusso, è “arrivare a individuare un ‘pacchetto’ di tratti costitutivi per ciascun semema”, in grado di definirlo formalmente. In questa direzione, egli cerca di replicare nel dominio semantico ciò che la fonologia aveva già fatto con i fonemi: scomporre il significato in unità minime pertinenti, i semi, che funzionano secondo un sistema strutturale di opposizioni.
Per chiarire questo approccio, l’autrice fa riferimento all’analisi condotta da Greimas sul lessema “testa”, proposta per mostrare “i modi di manifestazione delle strutture di significazione”. Ogni lessema attiva una rete di relazioni semantiche che esprimono la posizione del semema entro un sistema di opposizioni e vicinanze.
Il modello greimasiano si fonda sull’idea che il significato non esista come entità isolata, ma solo in quanto articolato all’interno di una struttura, secondo il principio saussuriano del valore differenziale. L’identità semantica di un segno si definisce attraverso le differenze che lo separano da altri segni del medesimo sistema.
Lorusso sintetizza così la logica sottostante: “da questa combinazione fra nucleo invariante e semi contestuali, derivano ogni volta declinazioni diverse ed effetti di senso diversi”. Il significato, dunque, non è dato una volta per tutte, ma è costruito e negoziato all’interno del sistema e del contesto discorsivo.
L’approccio greimasiano rappresenta un passaggio decisivo: dalla fonologia alla semantica, dal livello dell’espressione a quello del contenuto, dalla linguistica alla semiotica generale. L’intento di Greimas è quello di restituire al senso la sua struttura e la sua organizzazione formale, cercando di descrivere l’universo semantico strutturato entro cui ogni comunicazione prende forma.
Riferimento bibliografico:
Anna Maria Lorusso. Semiotica. 2005 Raffaello Cortina Editore