Paolo Peverini propone di leggere il confronto tra semiotica e pensiero di Bruno Latour non nei termini di una frattura epistemologica, ma come un disallineamento metodologico. Le nozioni cardine della teoria semiotica — attante, attore, enunciazione, programma narrativo, modo di esistenza — vengono, secondo Peverini, rilette da Latour in modo non ortodosso, ma potenzialmente fertile….
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Identità e differenza negli oggetti seriali
Uno dei problemi centrali affrontati da Michela Deni nella sua riflessione sulla semiotica degli oggetti riguarda la questione dell’identità: che cosa rende un oggetto “lo stesso” di un altro? In che senso possiamo parlare di identità tra prodotti seriali che, pur essendo realizzati in milioni di esemplari, conservano un’apparente coerenza formale e funzionale? L’interrogativo assume un rilievo…
La funzione come criterio semiotico: tra uso e pertinenza
Per Michela Deni, la funzione rappresenta un criterio centrale per comprendere la natura semiotica dell’oggetto progettato. Ma parlare di “funzione” non significa ridurre l’oggetto alla sua utilità o alla sua efficacia tecnica. Al contrario, ciò che interessa alla semiotica non è la funzione nel senso meccanico del termine, bensì la funzione come forma di senso. L’oggetto,…
L’oggetto come fatto semiotico: dal progetto alla significazione
Nel quadro teorico proposto da Michela Deni, l’oggetto è considerato un fatto semiotico a pieno titolo, e come tale va descritto, analizzato e interpretato. Ma cosa significa, in termini operativi, assumere l’oggetto come fenomeno significante? La risposta non è né ideologica né metaforica: è metodologica. Secondo Deni, occorre partire da una constatazione fondamentale — «tout objet est…
Oggetti, non cose: Foucault, Deleuze e la teoria della forma
Paolo Fabbri propone una distinzione cruciale: quella tra oggetto e cosa. L’oggetto non è un dato grezzo dell’esperienza, né una realtà che precede la parola; al contrario, è il prodotto di un incontro tra una forma del contenuto e una forma dell’espressione. In questa prospettiva, non vi è oggetto senza semiotizzazione. Fabbri afferma con decisione:…
Verso semiotiche specifiche degli oggetti
Alessandro Zinna propone una riformulazione complessiva del campo di studi sulla significazione degli oggetti, indicando le condizioni necessarie per costruire una semiotica pienamente adeguata alla loro eterogeneità. L’interrogativo che dà il titolo al contributo – “A che punto siamo con la semiotica dell’oggetto?” – riceve così una risposta articolata in cinque orientamenti fondamentali. Anzitutto, è necessario ripensare…
Estetica funzionale e materia espressiva
Alessandro Zinna riflette sulla natura della significazione che si genera attraverso gli oggetti, soffermandosi in particolare sul rapporto tra forma, funzione e materia. Il design, afferma, non riguarda solo la configurazione esterna dell’oggetto, ma anche il modo in cui esso assume un senso nella cultura che lo produce, lo utilizza e lo interpreta. Nel design…
Design e ideologia: il metaprogetto come principio generativo
Alessandro Zinna evidenzia il passaggio dall’organizzazione gestuale dell’uso alla dimensione progettuale in cui si inscrivono i valori impliciti dell’oggetto. L’oggetto, infatti, non è soltanto portatore di una funzione o di un programma d’uso, ma anche veicolo di uno stile di vita, di un’etica, di una visione del mondo. L’atto progettuale incorpora una visione normativa: è…
Ergonomia, narrazione e pratica d’uso nell’oggetto tecnico
Alessandro Zinna analizza l’evoluzione della semiotica dell’oggetto spostando l’attenzione dalla funzione simbolica alla configurazione narrativa e modale, fino alla pratica concreta dell’uso. Inizialmente l’analisi si concentrava sull’oggetto inteso come unità compatta, da interpretare secondo la sua funzione sociale o ideologica, senza considerare le articolazioni percettive o tattili della sua forma plastica. Progressivamente si è compreso…
La semiotica degli oggetti tra testo e corpo
Nel solco di un’evoluzione della riflessione semiotica, Alessandro Zinna propone di andare oltre il modello dell’oggetto-segno, che ha tuttavia permesso l’avvio di questa riflessione, per sostituirlo con una visione più articolata, incentrata sulla comunicazione sincretica e sulla configurazione narrativa e pragmatica degli oggetti. In apertura, l’autore rovescia una celebre affermazione di Umberto Eco: se è vero…