Le strutture semio-narrative costituiscono la competenza semiotica generale presupposta da ogni produzione discorsiva. Esse ritraducono, in un quadro semiotico più articolato, il concetto di langue di Saussure o di sistema di Hjelmslev.
Ogni enunciatore, nel momento in cui produce un discorso, si trova davanti una base semio-culturale preesistente che deve attivare per poterla trasformare in testo.
Il passaggio dal livello delle strutture semio-narrative a quello delle strutture discorsive è chiamato convocazione: l’enunciatore “convoca” conoscenze e capacità offerte dai repertori narrativi universali. In questa fase, la narratività ancora astratta delle strutture profonde si concretizza: i ruoli diventano attori determinati, collocati in un quadro spaziale e temporale in cui si iscrivono i programmi narrativi soggiacenti.
È qui che comincia la vera messa in discorso, cioè la messa in scena di tali strutture in una dimensione pienamente umana.
Per descrivere tecnicamente questo passaggio, Algirdas Julien Greimas prevede l’esistenza di un soggetto enunciatore, un’istanza individuale che assume la competenza socio-culturale ancora virtuale e la attualizza sotto forma di discorso.
Come osserva Stefano Traini, questa prospettiva introduce la nozione di enunciazione, intesa come un dispositivo di mediazione attraverso il quale le virtualità della lingua vengono trasformate in enunciato-discorso.
L’enunciazione si configura come un sincretismo di “io-qui-ora”. Nel momento dell’atto linguistico, l’istanza enunciante proietta fuori di sé — attraverso l’operazione di débrayage (letteralmente “disinnesco”) — un non-io, un non-ora e un non-qui, separati rispettivamente dal soggetto, dal tempo e dal luogo dell’enunciazione.
Si costituiscono così gli elementi della sintassi discorsiva, legati alle strategie di enunciazione che danno forma alla produzione narrativa. Parallelamente, il soggetto enunciatore convoca le competenze e i valori del proprio universo culturale, trasformandoli in temi e figure: è il livello della semantica discorsiva.
Riferimento bibliografico: Stefano Traini, Le basi della semiotica, Collana “Strumenti Bompiani”, Bompiani.
