Nel quadro della semantica strutturale, il quadrato semiotico rappresenta uno strumento fondamentale per modellizzare le opposizioni e le relazioni che strutturano il contenuto. Ripreso dalla logica classica e rielaborato dalla scuola di Greimas, questo dispositivo serve a rappresentare in modo rigoroso le categorie semantiche e le loro trasformazioni.
Contrari, contraddittori e subcontrari
Il quadrato si costruisce a partire da due termini contrari, che costituiscono una coppia significativa all’interno di una certa cultura o testo (es. “bianco” e “nero”). A partire da questi, si definiscono i due contraddittori:
- il non-A (es. “non bianco”) e
- il non-B (es. “non nero”).
Questi quattro termini danno luogo a una struttura quadripartita che articola non solo l’opposizione principale, ma anche le sfumature intermedie e le relazioni implicite tra le posizioni.
I termini contraddittori (“non bianco”, “non nero”) non sono neutri o privi di senso: assumono significati specifici all’interno del campo semantico del testo. Marsciani sottolinea che “la relazione di contrarietà non è naturale, ma è stabilita in maniera arbitraria”.
Un esempio: bianco e nero
Nel caso di un’opposizione tra “bianco” e “nero”, i contraddittori possono assumere valori connotati:
- “non nero” = chiaro,
- “non bianco” = scuro.
Ma in un contesto pubblicitario, “bianco” può valere come pulito perfetto, “non nero” come apparentemente pulito, “non bianco” come ancora sporco, e “nero” come sporco evidente.
In questo modo, il quadrato semiotico permette di rappresentare le gradazioni di senso e i valori ideologici o valorialiassociati a una categoria.
Deissi e implicazione
All’interno del quadrato, alcune relazioni sono definite da implicazione o deissi:
- dire “bianco” implica anche “non nero”,
- dire “nero” implica “non bianco”.Queste connessioni rinforzano la coerenza semantica del sistema e permettono di interpretare anche elementi impliciti del testo.
Dal piano statico a quello dinamico
Oltre all’uso statico, in cui serve a rappresentare una categoria semantica data, il quadrato può essere impiegato anche in modo dinamico, per descrivere trasformazioni narrative o ideologiche.
Roman Jakobson osservava già nel 1966 che molti racconti non sono altro che la proiezione sull’asse del processo della struttura del sistema. In questa prospettiva, il quadrato semiotico diventa uno strumento per modellizzare l’intero percorso narrativo.
Un esempio: un capo d’abbigliamento sporco (nero) può attraversare una serie di trasformazioni fino a diventare “bianco”. La pubblicità descrive spesso questo processo come un passaggio tra le posizioni del quadrato.
Il quadrato della veridizione
Un caso particolarmente rilevante è il quadrato della veridizione, introdotto da Greimas per descrivere la dialettica tra essere e sembrare, in rapporto alle nozioni di verità, menzogna, segreto e falsità.
Le quattro posizioni sono:
- verità: ciò che è e sembra,
- menzogna: ciò che non è ma sembra,
- segreto: ciò che è ma non sembra,
- falsità: ciò che non è e non sembra.
Questa articolazione è centrale per analizzare testi narrativi, discorsi scientifici e persino strategie comunicative.
Riferimento bibliografico: Ugo Volli, Manuale di semiotica, Roma-Bari, Laterza, 2000