Uno dei principali modelli di soggettività nella tradizione semiotica è quello proposto dalla teoria dell’enunciazione, sviluppata da Émile Benveniste e successivamente elaborata dal post-strutturalismo generativo della scuola greimasiana. In questo quadro, il soggetto dell’enunciazione è un principio universale, funzione astratta del meccanismo linguistico, radicato nell’“io trascendentale” della filosofia husserliana.
La ragione fenomenologica, secondo Husserl, costruisce ogni atto significante come il risultato di una coscienza fondata sull’Io trascendentale: il discorso e il senso derivano da un atto di giudizio del soggetto che “si pronuncia” su qualcosa. Attraverso l’operazione predicativa, la coscienza giudicante pone contemporaneamente l’oggetto come significato e il soggetto come coscienza. In questa prospettiva, la coscienza operante si identifica con la significazione stessa, resa possibile solo dall’esistenza di un soggetto trascendentale.
Per Benveniste, solo un “io” trascendentale può rendere possibile la messa in discorso della lingua, operando il passaggio dal sistema all’enunciazione e fondando lo spazio in cui l’essere emerge nella lingua. La sua realtà è quindi “la realtà dell’essere”.
Patrizia Violi sottolinea la distanza che separa questo modello dalla figura mobile e in continua trasformazione che Eco delinea: non una coscienza trascendentale, ma un reticolo di relazioni multiple e dinamiche. Come la semiosi con cui coincide, il soggetto ha la forma aperta e rizomatica dell’enciclopedia, portando con sé “la bava e i detriti” della storia che lo ha prodotto.
Secondo Violi, a Eco è stato spesso rimproverato di aver trascurato la teoria dell’enunciazione, privandosi così di strumenti per articolare pienamente la soggettività semiotica. Tuttavia, proprio questa mancanza lo avrebbe aiutato, forse involontariamente, a evitare le rigidità della trascendentalità, elaborando fin dagli anni Settanta una nozione di soggetto e di soggettività che oggi appare di grande attualità e in sintonia con sviluppi recenti del post-greimasianesimo.
Riferimento bibliografico: Patrizia Violi, “Il soggetto è negli avverbi”. Lo spazio della soggettività nella teoria semiotica di Umberto Eco, in “Autour Umberto Eco. Signes, représentations, interpretations”, Sofia, 2004. Pubblicato online il 7 gennaio 2005.