Alla domanda sul ruolo della semiotica nel panorama contemporaneo, Umberto Eco distingue due direzioni fondamentali: da un lato, la critica dell’ideologia; dall’altro, l’organizzazione della conoscenza. La prima, ricorda Eco, era particolarmente sentita negli anni Sessanta, nel clima culturale che precedette il Sessantotto. In quel contesto, «il problema dell’ideologia era fondamentale», spesso affrontato attraverso una lettura paramarxista della…
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La lezione hjelmsleviana nella teoria dei codici
Nel suo intervento sulla rilettura del Trattato di semiotica generale, Stefano Traini dichiara apertamente la sua “predilezione particolare per la prima parte del Trattato”, quella dedicata alla teoria dei codici. Tale preferenza deriva dalla sua formazione hjelmsleviana, che lo porta a riconoscere in Eco un’impostazione fortemente strutturale in quella sezione del testo. Secondo Traini, Eco sembra…
Enunciazione, interpretazione e l’eccedenza della testualità
Pierluigi Basso affronta una delle tensioni centrali nell’eredità del Trattato di semiotica generale: il rapporto tra enunciazione e interpretazione, spesso intesi in maniera oppositiva nella storia della disciplina, e la questione, ad essi collegata, della testualità come oggetto e come prodotto della semiotica. Nel dibattito semiotico, nota Basso, le categorie di enunciazione e interpretazione sono state talvolta contrapposte come alternative epistemologiche….
L’enciclopedia come funzione semiotica e forma della correlazione
Claudio Paolucci propone una rilettura radicale del concetto di “codice” nel Trattato di semiotica generale, mostrando come esso anticipi — sotto il nome di enciclopedia — una concezione dinamica e relazionale della significazione. Contro l’idea, largamente diffusa, che nel Trattato il codice designi semplicemente un campo semantico, Paolucci sostiene che il codice echiano è in realtà un dispositivo…
Umberto Eco. Segni, assenze, enciclopedie: la sfida del digitale
Per Umberto Eco, il fondamento filosofico dell’approccio semiotico è la capacità umana di rappresentare l’assenza. È questo che distingue l’uomo dagli altri animali: «l’animale umano ha la capacità di poter pensare e comunicare l’assenza». Mentre gli animali reagiscono a stimoli presenti, l’uomo può parlare della Luna o degli Stati Uniti anche se non li ha…
Dalla semiotica echiana alla semantica inferenziale di Patrizia Violi
Nel quadro degli sviluppi più recenti del campo interpretativo, Stefano Traini sceglie di soffermarsi sulla teoria semantica di Patrizia Violi così come formulata nel volume Significato ed esperienza (1997). Benché questa teoria accolga influenze di varia provenienza — dalla linguistica strutturale alla filosofia analitica, dalla psicologia cognitiva alla narratologia generativa —, molti dei suoi presupposti si pongono…
Ugo Volli. La semiosi dell’ideologia: segni, interpretanti, deriva
Affrontando il concetto di “ideologia” da una prospettiva semiotica, Ugo Volli insiste sulla necessità di evitare le idées reçues che circondano il termine. Per farlo, propone una riflessione preliminare sul modo in cui la semiotica affronta i concetti culturali: anche “ideologia”, come ogni altro termine studiato dalla disciplina, è un’unità culturale, e dunque un segno, secondo la definizione…
Il conflitto tra stili interpretativi: razionalità e mistero
Nelle culture fondate su testi sacri o fondativi, il contrasto tra stili interpretativi differenti rappresenta il cuore di questioni politiche fondamentali: chi ha diritto di interpretare i testi sacri, e quindi di esercitare un’autorità sulla comunità? Quali destinanti hanno il potere di sanzionare tali interpretazioni? Jenny Ponzo propone di immaginare tali culture come semiosfere (Lotman) con una struttura semplice: al centro…
Semiotica della cultura e attualità del Trattato
Anna Maria Lorusso propone una rilettura del Trattato di semiotica generale come testo che prefigura — e in parte già realizza — un orientamento verso una semiotica della cultura. L’idea che Eco abbia dato vita a una semiotica strutturale, opposta a una semiotica interpretativa, appare infatti riduttiva. Già nel Trattato, sostiene Lorusso, è possibile rintracciare una teoria…
La semiotica come pratica: un’eredità attiva del Trattato di Semiotica Generale di Umberto Eco
Pierluigi Basso propone una riflessione sull’eredità del Trattato di semiotica generale che parte da un’esperienza generazionale: per molti studiosi della sua generazione, il Trattato è stato il primo libro di semiotica, un manuale fondamentale di formazione. Ma oggi — osserva — quella stessa eredità assume un significato diverso, non tanto per i contenuti del testo in sé, quanto per…