Una volta riformulata la distinzione tra semiotiche naturali e costruite, diventa necessario chiarire lo status di quelle che Greimas e Courtés chiamano macrosemiotiche, ovvero le lingue naturali e i mondi naturali. Questi ultimi sono intesi nel senso di una “natura informata dalla cultura”, e ciò ne legittima l’uso del plurale. All’interno delle macrosemiotiche si organizzano numerose semiotiche particolari. Il primo passo…
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Il significato come ipotesi: genesi strutturale e complementarietà asimmetrica
Il significato non è un’entità secondaria o derivata, ma nasce insieme ai termini che lo costituiscono, come effetto della loro relazione strutturale. Non ci sono prima le cose e poi i loro significati. Al contrario, scrive Daniele Barbieri, “senza significati non ci sono cose, senza cose (strutturalmente definite per Opposizioni) non ci sono significati”. Questa prospettiva si fonda…
Dalla tassonomia all’ideologia: la costruzione assiologica del testo
Patrizia Magli mostra come il valore non si limiti a una funzione tassonomica o a una proiezione timica individuale, ma possa costituirsi come sistema assiologico all’interno di un testo. L’assiologia è la struttura valoriale profonda che sostiene il racconto: una forma di organizzazione dei contenuti, derivata dall’investimento della categoria timica su una categoria semantica. Tutto parte da…
Roman Jakobson, Semantica e senso: dall’interpretante alla semiosi
Come sottolinea Umberto Eco, la prospettiva di Roman Jakobson si fonda sull’idea che la semiotica non può limitarsi a studiare la struttura dei segni: deve includere necessariamente una riflessione sul significato e sulla costruzione del senso. Jakobson rifiuta con decisione l’idea che la linguistica possa prescindere dal problema del significato, restando confinata alla pura descrizione formale….
Il valore tra tassonomia e timismo
Nella sintassi narrativa, soggetto e oggetto sono categorie interdefinite: non esiste un soggetto senza oggetto, né un oggetto senza soggetto. Ma per comprendere la natura della loro relazione, occorre esaminare la nozione di valore secondo due prospettive complementari: una tassonomica, l’altra fenomenologica. Come ci ricorda Patrizia Magli, l’oggetto di valore non si identifica con il valore in…
Il corpo macchina dell’intelligenza artificiale
Il corpo dell’intelligenza artificiale è, innanzi tutto, una macchina. Simona Stano parte da questa constatazione per esplorare una prima configurazione possibile della corporeità dell’IA: quella puramente meccanica, esemplificata da dispositivi come Summit, il supercomputer sviluppato da IBM per l’Oak Ridge National Laboratory. Gigantesco, nero, dai particolari gialli e blu, questo “corpo” occupa una superficie pari a due…
Il semema come testo virtuale
Nel quadro della semiotica testuale, Umberto Eco propone una prospettiva che pone in stretta relazione la teoria del codice e la teoria dell’attualizzazione testuale. In questo scenario, il semema appare come un testo virtuale e, simmetricamente, il testo può essere inteso come un’espansione di un semema. Tale idea è perfettamente coerente con una teoria che concepisce il significato…
Il percorso generativo del senso secondo Greimas
All’interno della tradizione strutturale della semiotica, Algirdas Julien Greimas svolge un ruolo centrale nel tentativo di descrivere la produzione del significato attraverso un modello formale. L’obiettivo è individuare una struttura del senso che non dipenda dai referenti esterni o da rappresentazioni immediate, ma da una serie di livelli organizzati internamente alla logica della significazione. Greimas definisce questo…
Hjelmslev e i “linguaggi di gradi diversi”. Figure, segni e analisi del contenuto
Nella riflessione glossematica, il linguaggio non è costituito da entità dotate di un significato naturale, ma da forme puramente algebriche, prive di ogni denominazione intrinseca. Lorenzo Cigana sottolinea come Hjelmslev distingua nettamente tra struttura del linguaggio e uso del linguaggio, compreso il suo uso metalinguistico. Nel testo sui linguaggi di gradi diversi, Hjelmslev ricorre all’esempio di alcune unità lessicali…
Il paradosso della comunicazione: perché la semiotica è necessaria
Comunicare significa, a prima vista, trasmettere qualcosa da un soggetto a un altro. Ma, osserva Guido Ferraro, ciò che vogliamo comunicare — sentimenti, sensazioni, concetti, ricordi, ragionamenti — sono entità mentali che non possono essere trasferite fisicamente come si sposterebbe “un paio di forbici o un pacco contenente un panettone”. È da questo paradosso iniziale che prende…









