La semiotica ha da sempre attribuito un ruolo centrale al processo di categorizzazione. Come ricorda Alain Perusset, la ragione di tale attenzione è evidente: la categorizzazione è ciò che consente agli esseri umani – e agli altri viventi – di ricondurre le singole occorrenze a dei tipi. È attraverso questa operazione che ogni organismo può rendere significative le proprie esperienze.
Dal punto di vista della teoria semiotica, la categorizzazione si colloca in un momento ben preciso del processo di significazione: è il terzo grande momento dell’esperienza del senso, che segue la sensibilizzazione del corpo (la “rencontre esthésique”) e la percezione del mondo (il “moment iconique”), e precede l’interiorizzazione dell’esperienza vissuta (il “constat sémiologique”).
La riflessione sulle categorie ha radici antiche: da Aristotele in poi, il problema della classificazione è stato oggetto di innumerevoli trattazioni. In ambito semiotico, le prime proposte teoriche di rilievo si trovano nell’opera di Charles S. Peirce, con il suo sistema triadico del segno. Tuttavia, è con Algirdas J. Greimas, nel quadro della sua semantica strutturale, che si sviluppa un dispositivo teorico e metodologico rigoroso, accessibile e adatto all’analisi delle realtà quotidiane.
Perusset si colloca esplicitamente nella tradizione greimasiana, proprio per la sua vocazione metodologica e operazionale. Lo scopo del suo contributo è proporre un avanzamento nel campo di quella che definisce “sémiotique catégorielle” o “sémiotique des catégories”, ovvero una semiotica che si occupa della strutturazione interna delle categorie di senso.
L’obiettivo non è solo teorico, ma anche pratico. L’autore intende sviluppare una metodologia semiotica di analisi delle categorie, mettendo in dialogo diversi modelli concettuali – in particolare il carré sémiotique, la sémantique interprétative e la sémiotique tensive. Attraverso l’esempio concreto della categoria “cioccolato”, Perusset si propone di mostrare come questi strumenti possano essere integrati in una vera e propria taxinomie sémiotique.
Accanto alla definizione teorica, il saggio si propone anche di costruire schemi idonei a rappresentare visivamente l’organizzazione interna di una categoria: strumenti come il “trapèze tensif” o l’“arborescence structurale” vengono introdotti proprio per dare consistenza metodologica alla proposta categoriale. Si tratta, in definitiva, di consolidare un campo della semiotica che possa affiancarsi, per efficacia analitica, alla semiotica narrativa e a quella discorsiva.
Inoltre, la vocazione operazionale della semiotica categoriale le permette di dialogare con altre scienze – come la biologia, la sociologia o il marketing – offrendo strumenti teorici e metodologici efficaci per la concettualizzazione e classificazione degli oggetti di studio.
Riferimento bibliografico: Alain Perusset, Éléments de sémiotique catégorielle. Théorie, méthode, schémas et pratique, Actes Sémiotiques, n° 126, 2022.