All’interno della tradizione strutturale della semiotica, Algirdas Julien Greimas svolge un ruolo centrale nel tentativo di descrivere la produzione del significato attraverso un modello formale. L’obiettivo è individuare una struttura del senso che non dipenda dai referenti esterni o da rappresentazioni immediate, ma da una serie di livelli organizzati internamente alla logica della significazione.
Greimas definisce questo modello come percorso generativo del senso. Secondo la definizione fornita in Sémiotique. Dictionnaire raisonné de la théorie du langage, il percorso generativo designa:
“l’economia generale di una teoria semiotica, cioè la disposizione delle sue componenti le une in rapporto alle altre; e questo nella prospettiva della generazione, cioè postulando che, dato che ogni oggetto semiotico può essere definito secondo i modi della sua produzione, le componenti che intervengono in questo processo si articolino le une con le altre in un ‘percorso’ che va dal più semplice al più complesso, dal più astratto al più concreto.”
(Greimas e Courtés 1979)
L’idea fondamentale è che ogni oggetto semiotico — un testo, una narrazione, un’immagine, una pratica culturale — possa essere descritto in base ai meccanismi che lo producono, e che tali meccanismi si dispongano lungo una sequenza ordinata. Questo processo non è lineare in senso cronologico, ma strutturale: parte da forme astratte e profonde, che definiscono le condizioni generali del senso, e si sviluppa verso le forme più concrete e manifeste, che costituiscono la superficie testuale.
Nel modello greimasiano, il piano del contenuto — ovvero ciò che di un testo possiamo comprendere come “significato” — non è dato, ma risultato di una generazione strutturata. E ciò implica una concezione del testo come sistema complesso e articolato, le cui componenti devono essere ricostruite analiticamente attraverso una logica formale.
Greimas raccoglie così nel modo più compiuto l’eredità strutturalista in semiotica, proponendo un modello teorico che:
- assume la immanenza come criterio epistemologico;
- fonda la significazione su un sistema di dipendenze interne;
- e descrive la produzione del senso come un processo regolato da una sequenza di livelli interconnessi.
Questo modello diventerà un punto di riferimento per tutta la semiotica generativa e per molte delle sue successive evoluzioni.
Riferimento bibliografico: Stefano Traini, Le due vie della semiotica: teorie strutturali e interpretative