Secondo Hjelmslev, ogni linguaggio presuppone una doppia articolazione: un piano dell’espressione e un piano del contenuto. Alessandro Zinna riprende questa distinzione come fondamento analitico imprescindibile. Ogni processo di significazione, infatti, implica sempre un’espressione e qualcosa di espresso.
Per evitare le ambiguità legate al termine “significato”, che può evocare rappresentazioni mentali o comportamentali, Hjelmslev adotta il termine contenuto. In questo modo, il linguaggio non è ridotto né a una manifestazione psichica né a una semplice reazione comportamentale, ma è concepito come una struttura articolata tra forma e sostanza.
Zinna spiega che il primo passo nell’analisi di un oggetto ipoteticamente linguistico consiste nel distinguere i due piani e nell’osservare la relazione che li unisce. Questa relazione prende il nome di denotazione, ed è ciò che consente a un significante — ad esempio la forma fonica /albero/ — di rinviare a un contenuto, come “pianta con fusto eretto che si ramifica nella parte superiore”.
Su questa base, si può definire la denotazione come una relazione (R) tra il piano dell’espressione (E) e quello del contenuto (C): E (R) C. Questo modello permette di distinguere la denotazione dalla connotazione, che introduce una seconda relazione di contenuto a partire da una prima relazione denotativa. Ad esempio, il significante /albero/, una volta associato al concetto di “pianta”, può anche acquisire un ulteriore valore simbolico — come “natura” — se utilizzato come emblema da un’associazione ambientalista.
La distinzione tra espressione e contenuto non corrisponde a una semplice divisione tra suoni e significati, ma delinea due piani formali articolati, ciascuno con una propria struttura. Questa articolazione rende possibile una semiotica generale, capace di descrivere qualsiasi sistema di significazione — verbale o non verbale — attraverso una griglia comune di analisi.
Riferimento bibliografico: MARSCIANI Francesco, ZINNA Alessandro, 1991, Elementi di semiotica generativa, Bologna, Esculapio.