Per narrare è necessario costruire un mondo. Lo afferma Eco, e aggiunge che questo mondo deve essere «così concreto tanto da immaginare di poterci entrare dentro». Un mondo che si ha «di fronte agli occhi», in cui si possano riconoscere i minimi dettagli, e che si popola di parole in modo quasi spontaneo, non appena lo si è visualizzato. La narrazione ha bisogno di essere ambientata: i fatti devono essere situati in un «luogo» e in un «tempo» precisi, devono coinvolgere soggetti agenti e pazienti, mostrati nei loro gesti, nei sorrisi, nel tono della voce. È questa l’operazione che Eco chiama «ammobiliare un mondo».
La narrativizzazione è descritta da Patrizia Magli come un processo che trasforma enunciati di stato attraverso enunciati del fare. La sintassi narrativa è intesa come l’organizzazione di queste trasformazioni mediante operazioni di congiunzione e disgiunzione tra soggetti e oggetti, secondo una logica regolata da un numero limitato di attanti. In questa fase, gli attanti si presentano come semplici operatori sintattici, esecutori di schemi prestabiliti.
La sintassi narrativa, in questa prima formulazione, ha la forma di un algoritmo puro: una struttura astratta, generica e perciò universale, in grado di funzionare come modello euristico per l’analisi di qualunque testo. Ma proprio questa genericità costituisce anche il suo limite. Il modello, infatti, rischia di rimanere troppo distante dalla realtà dei testi effettivi.
I testi, nella loro concretezza, non sono semplicemente algoritmi narrativi: sono composti da situazioni precise, da personaggi dotati di aspetto fisico e temperamento, da ambienti che si possono visualizzare nei dettagli, da colori, suoni, sapori. Sono il luogo di una rappresentazione percettiva ricca, che va ben oltre la logica formale della sintassi attanziale.
È compito della semantica colmare questo divario tra l’astrazione della struttura e la concretezza del mondo narrato. In particolare, si distinguono due livelli: la Semantica Narrativa, che si occupa del livello profondo del programma narrativo (PG), e la Semantica Discorsiva, che interviene nel momento della manifestazione. Personaggi, oggetti e situazioni sono definiti come veri e propri luoghi di investimento semantico. Greimas, in questa prospettiva, reintroduce il valore del lessico nella sintassi.
Riferimento bibliografico: Patrizia Magli, Semiotica. Teoria, metodo, analisi, Marsilio, 2004.