L’interpretazione di un testo dipende da operazioni che non sono tutte interne alla sua struttura sintattica o semantica. Ugo Volli analizza tre concetti fondamentali che regolano la coerenza e l’interpretabilità dei testi: topic, enciclopediae isotopia.
Il topic: di cosa parla un testo?
Un testo è tale solo se il lettore è in grado di chiedersi: “di che cosa si parla?”. La risposta a questa domanda — anche provvisoria — costituisce il topic, ovvero il tema del discorso.
Il topic è una costruzione pragmatica del lettore, una forma di organizzazione che consente di unificare segmenti del testo. Non risiede all’interno della struttura linguistica, ma nasce dall’interazione tra lettore e testo. Volli lo definisce come “una sorta di titolo provvisorio” attribuito a un testo o a una sua parte.
L’estensione del topic può variare:
- può valere per una frase (“una bambina porta dei dolci alla nonna”),
- oppure per l’intera narrazione (“una parabola sull’obbedienza”, “una metafora del Bene e del Male”).
L’assenza di un topic condivisibile rende difficile — ma non impossibile — considerare un insieme di enunciati come un testo. Anche un’apparente giustapposizione casuale può divenire coesa se letta sotto un topic unificante (“prime pagine del giornale”, “titoli presi da una trasmissione”).
L’enciclopedia: il sapere del lettore
Il topic dipende strettamente da un altro fattore: la competenza enciclopedica del lettore. Volli definisce enciclopedia l’insieme di conoscenze, credenze, definizioni e narrazioni culturalmente condivise che rendono possibile la comprensione.
Non basta conoscere il codice linguistico per comprendere un testo. Bisogna sapere, ad esempio, che Napoleone è esistito, cos’è un motore elettrico, dove si trova Milano, oppure che “rosso” può significare “sinistra politica” o “pericolo”. Questo sapere non è sempre verificabile empiricamente, ma viene dato per buono in base alla fiducia che il lettore ha nel proprio contesto sociale.
L’enciclopedia è quindi il fondo culturale che sostiene la costruzione del topic e permette l’interpretazione coerente del testo. Comprendere La Divina Commedia, ricorda Volli, implica l’assunzione provvisoria dell’enciclopedia di Dante.
L’isotopia: coerenza interna del testo
Se il topic è una decisione pragmatica e l’enciclopedia è un sapere esterno, l’isotopia è invece una struttura interna al testo. Volli la definisce, riprendendo Eco, come “la coerenza di un percorso di lettura”. È l’effetto di una ridondanza semantica, cioè di una serie di ripetizioni di tratti significativi che rendono uniforme il senso.
Un esempio: nella frase “questo tenore è un cane”, si genera un effetto comico perché l’isotopia animale (“cane”) si sovrappone a quella musicale (“tenore”), attivando il significato “cattivo cantante” attraverso un amalgama semantico.
Le isotopie si riconoscono quando più parole rimandano a uno stesso campo semantico. Ad esempio, “un cane da guardia fedele che non tradirà mai il capo” attiva un’isotopia della fedeltà, confermata da termini come “guardia” e “tradire”.
Testi pluri-isotopici e ambiguità
Un testo può presentare più isotopie sovrapposte. È il caso di giochi linguistici, pubblicità argute, barzellette. La comicità si genera quando una seconda isotopia si manifesta inattesa, rompendo la coerenza della prima e spostando il senso su un nuovo asse.
Un esempio tipico è il gioco enigmistico:
fede assoluta → credenza piena
dove “credenza” vale sia come convinzione religiosa che come mobile da cucina. Le due isotopie (fede e arredamento) convivono in tensione e rendono possibile la soluzione dell’enigma.
Questa possibilità di riorganizzare il senso in base a più isotopie è sfruttata da testi letterari, parabole, barzellette, pubblicità. Non tutti i testi sono monolitici: molti giocano sulla plurivocità semantica, sulla possibilità di dire due cose contemporaneamente.
Riferimento bibliografico: Ugo Volli, Manuale di semiotica, Roma-Bari, Laterza, 2000.