Francesco Marsciani, nell’introduzione al suo contributo, dichiara: «A partire dal titolo proverò a rendere conto delle intenzioni che esso esprime in considerazione dei due poli che espone: una teoria formale dell’enunciazione, da un lato, e una teoria estesa dell’immagine, dall’altro.» Il termine “teoria” è inteso come indicazione di una «dimensione teorica (vorrei dire costruttiva) delle riflessioni» sugli oggetti di studio: l’enunciazione e l’immagine.
Marsciani avvia così una riflessione critica sul dibattito intorno all’enunciazione, sottolineandone la rilevanza: «La questione dell’enunciazione è una questione di grande portata, capace di gettare luce su aspetti centrali dell’insieme delle condizioni della significazione.» Tuttavia, evidenzia il rischio di confusione fra «la problematica dell’enunciazione» e quella della «produzione del senso» e della sua «circolazione sociale».
Marsciani evidenzia la necessità di distinguere fra «enunciazione» e «prassi enunciazionale», osservando come la semiotica generativa, dopo Greimas, abbia conosciuto una fitta serie di dibattiti e ricerche sul tema della “prassi enunciazionale”. Si chiede, provocatoriamente: «Perché l’enunciazione avrebbe a che fare con la prassi? O anche, perché la prassi enunciazionale potrebbe essere assimilata, pur nella sua specificità, alle prassi con le quali trasformiamo abitualmente gli stati di cose?»
Conclude questa sezione ribadendo che «l’enunciazione […] non è la produzione del senso», bensì «uno dei livelli che contribuiscono agli effetti di senso che ogni realizzazione significante manifesta», e richiama la necessità di ricostruirne teoricamente le condizioni formali.
Riferimento bibliografico: Francesco Marsciani, Per una teoria formale dell’enunciazione e una teoria estesa dell’immagine, in «E|C Serie Speciale – Anno XIV, n. 29, 2020».