Nel loro studio pubblicato su Chinese Semiotic Studies, Yi Sun e Ruiyang Li affrontano la traduzione delle metafore da un punto di vista semiotico, muovendo da un progetto di ricerca avviato nel 2017 presso la Xi’an International Studies University (XISU). Il progetto prendeva in esame le notizie politiche pubblicate da Hanban, l’ente che promuove a livello mondiale l’insegnamento della lingua e della cultura cinese, con l’obiettivo di analizzare il funzionamento delle metafore e il modo in cui esse si trasformano nella traduzione.
Gli autori sottolineano che la traduzione delle metafore non può essere ridotta a una semplice equivalenza linguistica: essa implica un processo complesso di interpretazione dei segni, nel quale si ridefiniscono continuamente le relazioni tra significante e significato. Per questa ragione, la prospettiva semiotica permette di comprendere la metafora come un dispositivo di produzione di senso, in cui la dimensione linguistica, quella culturale e quella ideologica interagiscono.
Per l’individuazione delle metafore nel corpus, il gruppo di ricerca ha applicato il metodo MIPVU (Metaphor Identification Procedure from Vrije Universiteit), una procedura riconosciuta per la sua sistematicità, che consente di identificare con precisione le espressioni metaforiche presenti nei testi. L’utilizzo del software HyConc ha inoltre permesso di rendere più efficiente la ricerca, offrendo una base quantitativa solida.
Le metafore individuate sono state successivamente classificate in dodici categorie, organizzate in base alle immagini metaforiche dei rispettivi domini sorgente. Questa classificazione non ha valore meramente tassonomico, ma consente di evidenziare la varietà delle immagini e delle strutture concettuali che sostengono il discorso politico. Attraverso la relazione tra immagine, significante e significato, gli autori mostrano come la traduzione diventi un campo privilegiato per osservare le trasformazioni semantiche che si producono tra lingue e culture differenti.
L’analisi semiotica svolta dagli autori non si limita a descrivere le metafore, ma ne mette in luce le funzioni comunicative e politiche. Le metafore, infatti, riflettono i valori e le visioni del mondo implicite nel testo di partenza, e la loro traduzione richiede una negoziazione continua tra sistemi di segni e sistemi culturali. Nella prospettiva semiotica, ogni metafora tradotta è un segno complesso, che rinvia a una rete di relazioni e di interpretazioni.
A partire da questa riflessione, Sun e Li propongono tre strategie di traduzione, ciascuna adatta a differenti tipi di metafora:
- Conservare l’immagine metaforica, mantenendo la stessa rappresentazione simbolica del testo di partenza.
- Conservare l’immagine con annotazione, quando la cultura di arrivo potrebbe non condividere il medesimo codice simbolico.
- Trasformare l’immagine metaforica, creando un nuovo segno che mantenga la funzione semantica e pragmatica dell’originale.
L’obiettivo di queste strategie è offrire al traduttore criteri pratici, ma fondati teoricamente, per gestire le diverse modalità di significazione. Nella prospettiva dei due autori, la traduzione è un processo di semiosi: “tracciare l’emergere, la comprensione e la trasformazione” dei segni significa descrivere come il senso si generi, circoli e si rinnovi nello spazio interculturale.
La loro proposta conferma la rilevanza di un approccio semiotico alla traduzione: comprendere la metafora non come un ornamento del linguaggio, ma come una forma di conoscenza e di comunicazione che attraversa i sistemi di segni.
Riferimento bibliografico: Yi Sun, Ruiyang Li, A Semiotic Perspective of Metaphor Translation. An analysis of political news reported by Hanban for the Confucius Institute, Chinese Semiotic Studies, 16(2): 243–263, 2020.
