Alla tipologia dei semi nucleari e contestuali, si aggiunge una classificazione derivata dalla psicologia della percezione, in particolare dagli studi di Piaget. Questa tipologia semica, come ci ricorda Patrizia Magli, si fonda sull’installazione dell’essere umano nel proprio ambiente, considerato non come figura astratta, ma come soggetto sensibile, cognitivo e patemico, capace di percepire, pensare e reagire emotivamente.
Vengono così distinti tre grandi gruppi di semi:
- semi esterocettivi, detti anche figurativi: sono quelli che possiedono un equivalente riconoscibile nel mondo naturale. Corrispondono a ciò che viene rilevato dai sensi – vista, udito, tatto, gusto – e costituiscono il livello figurativo del testo. La loro funzione è centrale nella costruzione della figurativizzazione e dell’iconizzazione;
- semi interocettivi: si riferiscono a concetti astratti privi di equivalente sensibile. Si tratta di elementi che operano nella costruzione del senso concettuale, legati alla dimensione puramente semantica dell’enunciato;
- semi propriocettivi, detti anche timici: concernono la dimensione patemica, ovvero il rapporto tra il soggetto e i valori profondi che lo attraversano. Sono fondamentali per la costruzione dell’assiologia e per l’articolazione delle passioni.
Proprio su questi ultimi si fonda la categoria timica, punto di partenza dell’analisi semiotica delle passioni. Greimas la definisce una categoria “primitiva”, propriocettiva, che consente di descrivere il modo in cui un essere vivente, inserito in un ambiente concepito come “sistema di attrazioni e repulsioni”, percepisce se stesso e reagisce al mondo che lo circonda.
L’attivazione di un programma narrativo – ovvero l’azione stessa del soggetto – nasce da un’attrazione: il desiderio è il motore che spinge il soggetto verso un oggetto. In questa dinamica, il soggetto sente se stesso in relazione al valore dell’oggetto: euforia se lo desidera, disforia se lo rifiuta.
Magli riprende da Greimas il quadrato logico timico, che articola quattro posizioni fondamentali:
- euforia / disforia
- non euforia / non disforia
Queste articolazioni non descrivono solo emozioni, ma vere e proprie modalità assiologiche che strutturano la relazione soggetto-oggetto. La timicità di una relazione può essere rafforzata, attenuata, o anche ambigua. Alcune modalità, come il “volere” o il “potere”, tendono a rafforzare l’euforia; altre, come il “dovere”, sono timicamente ambivalenti. Lo stesso “sapere” può essere euforico o disforico, a seconda che si tratti di una verità desiderata o di una verità da rimuovere.
Il timismo diventa così una delle componenti fondamentali della semantica narrativa, in quanto determina l’investimento emotivo del soggetto, la sua posizione affettiva nei confronti degli oggetti, delle situazioni e degli altri attanti. Attraverso i semi propriocettivi, si delinea una teoria del senso che tiene conto non solo delle strutture, ma anche delle tensioni che attraversano il vissuto del soggetto.
Riferimento bibliografico: Patrizia Magli, Semiotica. Teoria, metodo, analisi, Marsilio, 2004.