Secondo Hjelmslev, ogni linguaggio presuppone una doppia articolazione: un piano dell’espressione e un piano del contenuto. Alessandro Zinna riprende questa distinzione come fondamento analitico imprescindibile. Ogni processo di significazione, infatti, implica sempre un’espressione e qualcosa di espresso. Per evitare le ambiguità legate al termine “significato”, che può evocare rappresentazioni mentali o comportamentali, Hjelmslev adotta il…
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Legge scientifica e condizionale contrafattuale: ipotesi, possibilità e interpretazione in Peirce
Una delle tesi centrali del pragmaticismo consiste nella trasformazione semiotica del concetto moderno di conoscenza. In opposizione alla concezione nominalista della scuola inglese, che vedeva la conoscenza come medium quod – ovvero come mediazione dei segni rispetto agli effetti delle cose sulla coscienza – il pragmaticismo introduce la nozione di medium quo: il consenso intersoggettivo è la mediazione…
Che cosa significa interpretare? Tre sensi della parola “interpretazione”
Secondo Valentina Pisanty, il termine “interpretazione” non ha un solo significato. La nozione stessa di interpretare «dà adito a una varietà di sensi diversi», che si sono stratificati nel tempo, ma che convivono anche nell’uso contemporaneo. In primo luogo, interpretare significa capire il senso di un testo, spiegarlo rispettandone il significato corretto o originario, soprattutto quando…
Espressione e contenuto: l’ecologia della significazione
Pierluigi Basso evidenzia un’eredità teorica fondamentale del Trattato di semiotica generale: l’insistenza sulla costituzione congiunturale di espressione e contenuto. Secondo Basso, questa tesi, ribadita ossessivamente da Eco lungo tutto il Trattato, ha implicazioni profonde tanto per la teoria della significazione quanto per le analisi testuali. Eco contesta in modo esplicito la riduzione informazionale della comunicazione, tipica di certi…
Dal linguaggio al testo: analisi strutturale e teorie narrative
Alla fine degli anni Sessanta, la riflessione semiotica ha registrato uno spostamento teorico: l’interesse principale si è rivolto all’analisi dei testi. Tale orientamento ha comportato l’adozione, spesso implicita, di una dialettica tra strutture superficiali e strutture profonde. Questa distinzione, pur con variazioni concettuali, era già presente nei formalisti russi, in particolare nelle analisi sull’intreccio e…
L’oggetto come fatto semiotico: dal progetto alla significazione
Nel quadro teorico proposto da Michela Deni, l’oggetto è considerato un fatto semiotico a pieno titolo, e come tale va descritto, analizzato e interpretato. Ma cosa significa, in termini operativi, assumere l’oggetto come fenomeno significante? La risposta non è né ideologica né metaforica: è metodologica. Secondo Deni, occorre partire da una constatazione fondamentale — «tout objet est…
Ammobiliare un mondo. Dalla sintassi astratta alla concretezza semantica
Per narrare è necessario costruire un mondo. Lo afferma Eco, e aggiunge che questo mondo deve essere «così concreto tanto da immaginare di poterci entrare dentro». Un mondo che si ha «di fronte agli occhi», in cui si possano riconoscere i minimi dettagli, e che si popola di parole in modo quasi spontaneo, non appena…
Struttura e inferenza: il Trattato come opera incompleta?
Nel riflettere sul Trattato di semiotica generale, Stefano Traini si interroga su una mancanza significativa dell’impianto teorico proposto da Umberto Eco: quella di una vera e propria teoria dell’inferenza interpretativa. Il cuore della questione, per Traini, è che la parte del Trattato dedicata alla tipologia dei modi di produzione segnica— pur articolata e cruciale — non affronta in modo esplicito il…
La distinzione tra competenza semantica e competenza enciclopedica
Uno dei nodi teorici più significativi nella semantica esperienziale di Patrizia Violi riguarda la distinzione tra competenza semantica e competenza enciclopedica, distinzione che — come sottolinea Stefano Traini — non ha un valore puramente classificatorio o scolastico, ma svolge una funzione cruciale nella regolazione dell’attività interpretativa. Secondo Violi, la competenza semantica fornisce lo sfondo condiviso e non negoziabile sul quale…
La lezione hjelmsleviana nella teoria dei codici
Nel suo intervento sulla rilettura del Trattato di semiotica generale, Stefano Traini dichiara apertamente la sua “predilezione particolare per la prima parte del Trattato”, quella dedicata alla teoria dei codici. Tale preferenza deriva dalla sua formazione hjelmsleviana, che lo porta a riconoscere in Eco un’impostazione fortemente strutturale in quella sezione del testo. Secondo Traini, Eco sembra…









