Alla fine degli anni Sessanta, la riflessione semiotica ha registrato uno spostamento teorico: l’interesse principale si è rivolto all’analisi dei testi. Tale orientamento ha comportato l’adozione, spesso implicita, di una dialettica tra strutture superficiali e strutture profonde. Questa distinzione, pur con variazioni concettuali, era già presente nei formalisti russi, in particolare nelle analisi sull’intreccio e…
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L’oggetto come fatto semiotico: dal progetto alla significazione
Nel quadro teorico proposto da Michela Deni, l’oggetto è considerato un fatto semiotico a pieno titolo, e come tale va descritto, analizzato e interpretato. Ma cosa significa, in termini operativi, assumere l’oggetto come fenomeno significante? La risposta non è né ideologica né metaforica: è metodologica. Secondo Deni, occorre partire da una constatazione fondamentale — «tout objet est…
Ammobiliare un mondo. Dalla sintassi astratta alla concretezza semantica
Per narrare è necessario costruire un mondo. Lo afferma Eco, e aggiunge che questo mondo deve essere «così concreto tanto da immaginare di poterci entrare dentro». Un mondo che si ha «di fronte agli occhi», in cui si possano riconoscere i minimi dettagli, e che si popola di parole in modo quasi spontaneo, non appena…
Struttura e inferenza: il Trattato come opera incompleta?
Nel riflettere sul Trattato di semiotica generale, Stefano Traini si interroga su una mancanza significativa dell’impianto teorico proposto da Umberto Eco: quella di una vera e propria teoria dell’inferenza interpretativa. Il cuore della questione, per Traini, è che la parte del Trattato dedicata alla tipologia dei modi di produzione segnica— pur articolata e cruciale — non affronta in modo esplicito il…
La distinzione tra competenza semantica e competenza enciclopedica
Uno dei nodi teorici più significativi nella semantica esperienziale di Patrizia Violi riguarda la distinzione tra competenza semantica e competenza enciclopedica, distinzione che — come sottolinea Stefano Traini — non ha un valore puramente classificatorio o scolastico, ma svolge una funzione cruciale nella regolazione dell’attività interpretativa. Secondo Violi, la competenza semantica fornisce lo sfondo condiviso e non negoziabile sul quale…
La lezione hjelmsleviana nella teoria dei codici
Nel suo intervento sulla rilettura del Trattato di semiotica generale, Stefano Traini dichiara apertamente la sua “predilezione particolare per la prima parte del Trattato”, quella dedicata alla teoria dei codici. Tale preferenza deriva dalla sua formazione hjelmsleviana, che lo porta a riconoscere in Eco un’impostazione fortemente strutturale in quella sezione del testo. Secondo Traini, Eco sembra…
Regolarità e variazione: la semantica tra stabilità e contesto
Un aspetto centrale della teoria semantica di Patrizia Violi, come messo in rilievo da Stefano Traini, riguarda il rapporto tra regolarità e variazione nel significato linguistico. Violi sostiene che, se possiamo parlare di una competenza semantica, allora dobbiamo postulare una certa stabilità nei significati: una sorta di blocco di significati standard, regolari, convenzionali, che rende possibile la comunicazione linguistica. Ma,…
Enunciazione, interpretazione e l’eccedenza della testualità
Pierluigi Basso affronta una delle tensioni centrali nell’eredità del Trattato di semiotica generale: il rapporto tra enunciazione e interpretazione, spesso intesi in maniera oppositiva nella storia della disciplina, e la questione, ad essi collegata, della testualità come oggetto e come prodotto della semiotica. Nel dibattito semiotico, nota Basso, le categorie di enunciazione e interpretazione sono state talvolta contrapposte come alternative epistemologiche….
L’enciclopedia come funzione semiotica e forma della correlazione
Claudio Paolucci propone una rilettura radicale del concetto di “codice” nel Trattato di semiotica generale, mostrando come esso anticipi — sotto il nome di enciclopedia — una concezione dinamica e relazionale della significazione. Contro l’idea, largamente diffusa, che nel Trattato il codice designi semplicemente un campo semantico, Paolucci sostiene che il codice echiano è in realtà un dispositivo…
Dalla semiotica echiana alla semantica inferenziale di Patrizia Violi
Nel quadro degli sviluppi più recenti del campo interpretativo, Stefano Traini sceglie di soffermarsi sulla teoria semantica di Patrizia Violi così come formulata nel volume Significato ed esperienza (1997). Benché questa teoria accolga influenze di varia provenienza — dalla linguistica strutturale alla filosofia analitica, dalla psicologia cognitiva alla narratologia generativa —, molti dei suoi presupposti si pongono…