Alla fine degli anni Sessanta, la riflessione semiotica ha registrato uno spostamento teorico: l’interesse principale si è rivolto all’analisi dei testi. Tale orientamento ha comportato l’adozione, spesso implicita, di una dialettica tra strutture superficiali e strutture profonde. Questa distinzione, pur con variazioni concettuali, era già presente nei formalisti russi, in particolare nelle analisi sull’intreccio e…
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Dal segno al linguaggio: la svolta strutturale
Per Alessandro Zinna, la semiotica contemporanea non si è mai configurata come una disciplina unitaria. Al contrario, nel corso della sua evoluzione più recente, ha progressivamente trasformato il proprio oggetto di indagine, passando da una scienza dei segni a una teoria dei linguaggi. Con Peirce, la semiotica muoveva i suoi primi passi come studio dei…
Procedure e metalinguaggio: fondamenti operativi della semiotica
Nella famosa lettera a Antoine Meillet del 1894, Ferdinand de Saussure esprime due convinzioni fondamentali: da un lato, l’urgenza di mostrare al linguista ciò che fa, riconducendo ogni operazione a una categoria prevista; dall’altro, la necessità di ridare senso a una terminologia priva di coerenza, poiché, a suo dire, “non c’è un solo termine usato in linguistica…
Umberto Eco. Semiotica generale e semiotiche applicate: la disciplina come facoltà
Umberto Eco individua due radici distinte della semiotica: una linguistica, che si riconduce alla semiologia saussuriana, e una filosofica, che affonda nella riflessione di Peirce. In questo senso, «la semiologia di Saussure ha origini linguistiche, ma la semiotica di Peirce ha origini filosofiche». La convivenza tra queste due eredità è tuttora alla base della complessità disciplinare della…
Parafrasi e metalinguaggio: due funzioni distinte del linguaggio che parla di sé
Roman Jakobson ha individuato nella funzione metalinguistica una proprietà fondamentale delle lingue naturali, affermando che la condizione per avere un linguaggio è che esso possa parlare di sé. Due manifestazioni evidenti di questa funzione sono la parafrasi e il metalinguaggio, ma rimane da chiarire in che modo questi due strumenti linguistici riflettano effettivamente “sul linguaggio stesso”. Jakobson definisce…
Umberto Eco. Le origini e la necessità storica della semiotica
Alla domanda sull’origine della semiotica, Umberto Eco risponde che il suo sforzo è sempre stato quello di mostrarne l’antichità. «La semiotica nasce in Grecia», afferma, e indica come testo fondativo il De Interpretatione di Aristotele. Anche se il termine non esisteva ancora in senso moderno, la riflessione sul segno si trovava già negli Stoici, in Galeno, e nella semiotica di…
Forma, sostanza e materia: Hjelmslev contro Saussure
Francesco Galofaro affronta una delle trasformazioni teoriche più significative introdotte da Louis Hjelmslev nella teoria del linguaggio: la ridefinizione delle nozioni di forma, sostanza e materia. Nel confronto con Saussure, Hjelmslev rigetta la visione per cui la sostanza del contenuto sarebbe una nebulosa psicologica o prelinguistica, affermando invece che la sostanza è sempre il risultato di una forma applicata a…
Greimas e la fenomenologia: eredità e distacco
Jean-Marie Klinkenberg osserva che Algirdas Julien Greimas si è formato anche grazie a una precoce e appassionata frequentazione della fenomenologia, come emerge dagli Entretiens con Jean-Claude Chevalier. Questo interesse, nato nel fervore intellettuale del gruppo riunitosi attorno a lui e a Barthes ad Alessandria, è uno degli elementi centrali dell’itinerario teorico che Greimas costruisce, “sul campo”, attraverso…
Dalla semiologia alla semiotica: rottura, dissoluzione e genealogie
Nel ricostruire la storia della semiotica come disciplina, Paolo Fabbri propone di cominciare da una svolta: quella che ha trasformato una riflessione antica sul segno in una disciplina autonoma dotata di una propria consistenza teorica. È solo a partire dagli anni Sessanta che si può davvero parlare di “semiotica” in senso moderno. Fabbri identifica due…
Interfaccia e segmentazione: verso una grammatica dell’oggetto
Alessandro Zinna affronta il problema della descrizione semiotica degli oggetti, interrogandosi sulla validità delle categorie analitiche esistenti. Le nozioni ereditate da Peirce, Saussure, Barthes o Eco possono essere un punto di partenza, ma non bastano, secondo l’autore, per costruire una semiotica degli oggetti che sia davvero specifica e operativa. Occorre allora dotarsi di strumenti e…









