Il grande ritorno del mito nel discorso semiotico del Novecento non è avvenuto, paradossalmente, attraverso lo studio dei miti antichi, ma attraverso la critica dei miti contemporanei. Questo passaggio ha un nome preciso: Roland Barthes. Nel 1957, con la pubblicazione di Mythologies, Barthes proponeva una “semiologia generale del nostro mondo borghese” fondata su un gesto di smascheramento:…
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La fortuna critica e le traduzioni italiane dell’opera di Hjelmslev
Alessandro Zinna ricostruisce la ricezione critica dell’opera di Louis Hjelmslev in Italia e in Francia. All’inizio degli anni Sessanta, osserva Zinna, la fortuna critica del maestro danese diminuisce a causa del crescente interesse per le teorie linguistiche di Noam Chomsky. Tuttavia, è proprio in quegli anni che i semiologi francesi, tra cui Roland Barthes e…
Testo o modello? La doppia natura del testo nella semiotica
Nel terzo paragrafo di L’invenzione del testo. Appunti per una ricerca, Gianfranco Marrone affronta la questione della doppia natura del testo all’interno della pratica semiotica, proponendo una riflessione sui significati contrastanti attribuiti alla nozione di testo. Egli nota come per alcuni studiosi il testo si configuri come «un oggetto, un libro, una cosa, un dato empirico:…
Louis Hjelmslev: il ruolo nella tradizione strutturalista e nella semiotica
Alessandro Zinna osserva come Louis Hjelmslev sia riconosciuto, accanto a Ferdinand de Saussure e Roman Jakobson, come uno dei padri nobili dello strutturalismo europeo. L’autore nota che i lavori di Hjelmslev hanno costituito a lungo una risorsa preziosa per gli studi sul linguaggio e per le teorie del senso. Zinna sottolinea che linguisti e semiologi…
Denotazione, connotazione, metalinguaggio: la semiologia stratificata di Barthes
In Elementi di semiologia (1964), Roland Barthes sviluppa una riflessione sistematica sul funzionamento dei sistemi di significazione, ponendo particolare attenzione a due concetti fondamentali: la connotazione e il metalinguaggio. Questi due meccanismi, formalizzati anche dalla glossematica di Hjelmslev, permettono di comprendere come un segno possa generare senso su più livelli. Denotazione e connotazione: sistemi semiologici sovrapposti Barthes parte dalla struttura…
Barthes e il ribaltamento di Saussure: la semiologia dentro la linguistica
Nel breve ma denso Elementi di semiologia (1964), Roland Barthes affronta in modo sistematico i rapporti fra linguistica e semiologia, riformulando in modo provocatorio la celebre affermazione di Ferdinand de Saussure. Mentre Saussure sosteneva che “la semiologia è una parte della linguistica”, Barthes ribalta questa posizione: “è la linguistica a dover essere considerata una parte della semiologia”. Ma…
Arbitrarietà, convenzionalità e motivazione nel segno
Uno dei punti centrali della teoria del segno saussuriana è l’arbitrarietà del legame tra espressione e contenuto. Come evidenziato anche da Hjelmslev, il segno è una funzione tra due funtivi — piano dell’espressione e piano del contenuto — e tale relazione non è necessaria, ma costruita. Anna Maria Lorusso osserva che “il legame che unisce suono…
La semiologia come critica sociale: il progetto politico di Barthes
La riflessione di Roland Barthes sulla semiologia non si esaurisce in un interesse descrittivo o tecnico. Essa ha, fin dall’inizio, una valenza critica e politica. Come sottolinea Stefano Traini, Mythologies è il primo passo di un progetto più ampio: quello di una semiologia che “distrugge, dissipa, decostruisce […] le connotazioni culturali, sociali e ideologiche che la borghesia ha…
Hjelmslev e la funzione segnica come relazione tra forma e sostanza
Dopo aver trattato la concezione triadica del segno proposta da Peirce, Anna Maria Lorusso introduce una seconda impostazione, di taglio più linguistico, sviluppata da Louis Hjelmslev. Essa si fonda su un altro modo di intendere il segno: “come funzione, ovvero come relazione tra due funtivi”. L’autrice chiarisce che le due concezioni non si escludono, anzi: “Umberto Eco…
Il mito come sistema semiologico secondo: la teoria di Barthes
Nel saggio teorico che conclude Mythologies, Roland Barthes elabora una definizione rigorosa del mito come sistema semiologico di secondo livello, fondato su una rilettura in chiave saussuriana del segno. L’operazione teorica è ritenuta cruciale per la comprensione della natura ideologica delle rappresentazioni borghesi. Barthes parte dalla nozione saussuriana di segno come unione di significante e significato. In…