Uno degli aspetti centrali della riflessione hjelmsleviana riguarda la distinzione tra due assi fondamentali della struttura linguistica: il processo e il sistema. Alessandro Zinna riprende questa distinzione per chiarire come ogni struttura, linguistica o simile, presenti due dimensioni analitiche tra loro intrecciate.
L’asse del processo corrisponde alla successione lineare delle unità, che si manifestano nel tempo o nello spazio: lettere, suoni, parole, frasi. È una dimensione ordinata, che possiede una direzione. Si pensi, ad esempio, alla scrittura alfabetica occidentale, con i caratteri che si susseguono da sinistra verso destra, oppure alla scansione temporale di un brano musicale o di un film. In tutti questi casi, l’organizzazione sequenziale degli elementi è essenziale alla costruzione del senso.
L’asse del sistema, invece, si riferisce all’insieme delle relazioni associative che strutturano le possibilità selettive: quali elementi possono occupare una determinata posizione nella catena e con quali funzioni. È una dimensione astratta, che definisce le opposizioni, le classi e le regolarità interne a una lingua o a un linguaggio.
Zinna mostra come la rappresentazione grafica di questi due assi — uno orizzontale per il processo, uno verticale per il sistema — aiuti a comprendere l’articolazione della struttura. Un testo scritto, ad esempio, presenta una successione di segni che procede in una direzione riconoscibile, ma questa linearità può essere invertita, spezzata, riorganizzata: è ciò che accade nella lettura speculare, nei giochi linguistici o nei processi di cifratura.
Anche un’immagine, pur non essendo lineare nel senso temporale, può essere letta secondo un ordine spaziale implicito: si è in grado, ad esempio, di riconoscere una stampa rovesciata rispetto al disegno originale perché ne risulta alterata la disposizione spaziale delle parti. Il concetto di orientamento non è dunque limitato alla lingua, ma si estende a tutte le forme che organizzano il senso secondo un ordine riconoscibile.
Il valore metodologico di questa distinzione, conclude Zinna, consiste nella possibilità di applicarla a una pluralità di sistemi semiotici, linguistici e non linguistici, riconoscendo in ciascuno la presenza congiunta di una dimensione processuale e di una dimensione sistemica.
Riferimento bibliografico: MARSCIANI Francesco, ZINNA Alessandro, 1991, Elementi di semiotica generativa, Bologna, Esculapio.