Nel 1957 Roland Barthes pubblica Mythologies, una raccolta di interventi comparsi nella seconda metà degli anni Cinquanta, incentrati sull’analisi della società di massa. Al fondo del libro si trova un saggio teorico che offre una chiave di lettura semiologica dei materiali affrontati. Barthes spiega nella Premessa che a guidarlo era “un senso di insofferenza davanti alla ‘naturalità’ di…
I parametri fondamentali della produzione segnica
Umberto Eco presenta una classificazione dei modi di produzione e interpretazione segnica fondata su quattro parametri. Tale classificazione, illustrata in una figura (tavola) del Trattato, tiene conto esclusivamente del modo in cui le espressioni sono fisicamente prodotte, senza descrivere direttamente il modo in cui sono correlate al contenuto. Tuttavia, osserva Eco, il modo di correlazione è implicato da…
Sistema, norma e uso: le istanze della codifica secondo Rastier
François Rastier apre la sua riflessione affermando che l’esistenza di semi, intesi come tratti pertinenti, dipende dal sistema che definisce le classi di sememi. Se in ogni testo – e persino in ogni enunciato – operano diversi sistemi semantici, e se il sistema funzionale della lingua è uno di questi, si può ipotizzare l’esistenza di diversi tipi di…
Dalla definizione di segno alla semiosi: un cambiamento di prospettiva
Anna Maria Lorusso osserva che, sebbene la semiotica si sia definita, fin dalle origini, come disciplina dei segni, “la definizione di segno non è mai stata né scontata né facile”. Il problema nasce dalla grande varietà di elementi che possono essere considerati segni — “gesti, atti e parole”, osserva l’autrice, sono “entità di natura molto diversa”, e comprendono…
Roland Barthes: biografia intellettuale di un semiologo critico
Roland Barthes nasce nel 1915 a Cherbourg, in Normandia. La sua vicenda biografica e intellettuale si intreccia fin dall’inizio con la fragilità del corpo e la forza del pensiero. Trasferitosi a Parigi nel 1924 per proseguire gli studi liceali, è presto colpito dalla tubercolosi. La malattia, scrive Stefano Traini, “lo costringe a periodi di riposo…
Il nostro pensiero non sarebbe che una massa amorfa e indistinta
Nel Corso di Linguistica Generale, Saussure sostiene che per comprendere come la lingua non possa essere altro che un sistema di valori puri, sia sufficiente prendere in esame i due elementi fondamentali che entrano in gioco nel suo funzionamento: le idee e i suoni. Egli afferma che, da un punto di vista psicologico e fatta astrazione dalla…
Peirce e il senso della bellezza
Peirce afferma che è evidente come una sensazione non sia necessariamente un’intuizione, cioè una prima impressione dei sensi, e porta come esempio il senso della bellezza. Quando si prova la sensazione del bello come risultato di nozioni precedenti, essa emerge sempre come un predicato: si pensa, cioè, che qualcosa “è bello”. Ogni volta che una sensazione nasce in…
L’arbitrarietà delle onomatopee e delle esclamazioni
Saussure osservava che la parola “arbitrarietà” poteva dare adito a malintesi. Secondo lui, non bisognava intendere che il significante fosse frutto della “libera scelta” del parlante, poiché l’individuo non aveva il potere di modificare un segno già stabilito all’interno di una comunità linguistica. Con quella parola, intendeva piuttosto dire che il significante è “immotivato”, ossia “arbitrario” rispetto al significato, poiché tra i…
Il primo principio: l’arbitrarietà del segno
Il segno linguistico possiede due caratteri primordiali. Il primo è l’arbitrarietà del segno. Saussure sosteneva che il legame tra significante e significato fosse arbitrario. Dal momento che per lui il segno linguistico era il risultato dell’associazione tra un significante e un significato, affermava in modo più diretto che il segno stesso fosse arbitrario. Portava come…
Carattere lineare del significante
Il segno linguistico possiede due caratteri primordiali. Il secondo è il carattere lineare del significante. Saussure affermava che il significante, avendo natura auditiva, si sviluppava esclusivamente nel tempo e assumeva le caratteristiche proprie della dimensione temporale. Secondo lui, esso presentava due tratti fondamentali: da un lato, costituiva un’estensione e, dall’altro, questa estensione poteva essere misurata…