Skip to content

Semiotica

Dalla scienza dei segni alla semiotica del testo. Il campo semiotico e le teorie della significazione

Menu
  • Semiotica
  • Semiotica & Linguistica
Menu

Oltre il testo? Critiche e prospettive nella semiotica contemporanea

Posted on 12 Giugno 202511 Giugno 2025 by semiotica.org

Nel quarto capitolo di L’invenzione del testo. Appunti per una ricerca, Gianfranco Marrone affronta il tema dell’“oltrepassamento” del testo, sottolineando come questo passaggio dalla nozione di testo-oggetto alla nozione di testo-modello «non sia stato né sufficientemente chiaro né esplicitamente assunto da tutti i semiologi allo stesso modo». Marrone ricorda come già Barthes avesse distinto fra l’Opera (oggetto dato, con le sue filiazioni esterne nella psicologia e nella storia) e il Testo (costruzione teorica che permette uno sguardo nuovo sui prodotti letterari e culturali in generale).

Tuttavia, osserva Marrone, dopo questo atto fondatore «si è riflettuto molto poco sulle conseguenze teoriche ed epistemologiche di questa idea della testualità come modello formale d’analisi». Questo ha portato, secondo l’autore, a un uso disinvolto del termine “testo” come sinonimo di nozioni non perfettamente sovrapponibili («discorso», «racconto», «segno», «interpretazione», «frame»), generando confusione terminologica e concettuale. Marrone osserva che persino Greimas, da un lato, ha parlato di “semiotica del testo” riferendosi a un’analisi immanente di opere letterarie (Deux amis), mentre dall’altro ha usato il termine “testo” per designare genericamente l’oggetto degli studi semiotici.

Secondo Marrone, Greimas ha così finito per assegnare al testo un doppio statuto: «il tutto (l’oggetto semiotico costruito in funzione della pertinenza che ci si dà nel progetto descrittivo)» e «una sua parte (la manifestazione espressiva concreta, la “fine” del percorso generativo del senso)».

Marrone evidenzia come questo passaggio dal testo-oggetto al testo-modello abbia portato alla messa in discussione, dal punto di vista epistemologico, della stessa possibilità di usare il termine “testo” per designare qualsiasi oggetto dell’analisi semiotica. Secondo alcuni studiosi, prosegue Marrone, è necessario oltrepassare il testo in favore di altre entità semiotiche, come pratiche individuali (cucinare, fumare, passeggiare), rituali (fare la spesa, telefonare) o esperienze intime (danzare, ridere, assaporare un vino).

Marrone cita Fontanille, che nel 2005 aveva scritto: «Hors du texte point de salut est un slogan qui a fait son temps», spiegando che «la pratique sémiotique elle-même a largement outrepassé les limites textuelles». Marrone evidenzia come, per Fontanille, la semiotica abbia superato il testo analizzando anche architettura, urbanistica, design, marketing, degustazioni, esperienze sensoriali, situazioni e pratiche quotidiane.

Marrone osserva come questa posizione, sebbene interessante, si basi su una «re-ontologizzazione del testo», inteso ancora come «oggetto-opera da studiare nella sua immanenza». Fontanille, secondo Marrone, «sembra non percepire il passaggio metodologico dal testo1 al testo2, e soprattutto sembra non assumerne tutte le conseguenze teoriche ed epistemologiche». Egli sottolinea come Fontanille riduca il testo a uno dei livelli del percorso generativo dell’espressione, integrato da segni, figure, oggetti-supporti, situazioni, strategie e forme di vita.

Marrone conclude che «l’abbandono dello slogan greimasiano (“hors du texte…”) sarebbe condotto giusto in nome di Floch (che lo aveva semmai ribadito proprio occupandosi di marketing e di design!) e di Landowski (che chiude la sua Société réfléchie parlando del reale sociale come di “un’altra forma del testuale”!)». Il rischio, sottolinea Marrone, è quello di cadere in una «caricaturale sociosemiotica» come «semplice somma algebrica del testo e della società che lo contiene», recuperando «le vecchie nozioni di segno e di contesto extratestuale».


Riferimento bibliografico: Gianfranco Marrone, L’invenzione del testo. Appunti per una ricerca, in Versus, 103-105, 2008.


Tags:
Algirdas Julien Greimas , Eric Landowski , Gianfranco Marrone , Jacques Fontanille , Jean-Marie Floch , Semiotica del testo

Articoli recenti

  • Espressività, delimitazione, strutturalità: i tratti distintivi del testo secondo Lotman
  • Le divergenze tra Hjelmslev e Uldall
  • Il senso ingiuntivo e la definizione di conoscenza pertinente
  • La cooperazione interpretativa e il concetto di enciclopedia secondo Umberto Eco
  • Oltre il testo? Critiche e prospettive nella semiotica contemporanea
  • Il lessico hjelmsleviano nel Dictionnaire raisonné de la théorie du langage
  • Dalla mitologia alla semiotica scientifica: la rottura degli anni Settanta
  • La portata rivoluzionaria di Figure del corpo (Jacques Fontanille)
  • L’alternativa partecipativa: la semiotica reticolare
  • Esperienza e Narrazione: Due Regimi di Produzione del Senso
  • La svolta semiotica: dall’incontro con lo strutturalismo alla teoria dell’Enciclopedia
  • Luis Prieto e la soggettività come oggetto della semiotica
  • Il mito, oggi: la demistificazione secondo Barthes
  • La semiotica come gerarchia: la definizione hjelmsleviana
  • Interpretanti e illimitatezza della semiosi
  • L’oggetto della semiotica e la definizione dei suoi confini
  • Previsioni e passeggiate inferenziali nell’interpretazione testuale
  • La fortuna critica e le traduzioni italiane dell’opera di Hjelmslev
  • Enunciazione e metalinguaggio: i veri punti di divergenza tra Eco e Greimas
  • La guerriglia semiologica: Umberto Eco e la funzione dell’intellettuale
  • Verso una teoria formale dell’enunciazione
  • Il mito come funzione sociale: oltre la grammatica del racconto

Categorie

  • Semiotica
  • Semiotica & Linguistica
©2025 Semiotica | Built using WordPress and Responsive Blogily theme by Superb