Nel testo introduttivo dedicato alla Semantica strutturale di A. J. Greimas, Paolo Fabbri richiama l’attenzione su un paradosso linguistico che diventa anche una figura dell’interpretazione. La lingua, osserva, “riserva ad ogni lettore il paradosso delle ‘pagine seguenti’”. L’espressione può essere intesa in due modi distinti: le pagine che abbiamo già letto — e che quindi ci seguono — e quelle che dobbiamo ancora incontrare, cioè le pagine “a seguire”, “quelle che ci attendono”.
Il gioco semantico non è un semplice divertimento linguistico. Fabbri lo assume come immagine dell’atto di leggere e del suo rapporto con l’attesa: il lettore procede verso pagine che non conosce ancora, mentre quelle che ha attraversato restano come scia, come deposito interpretativo. In questo senso, ciò che segue non è soltanto ciò che viene dopo nella sequenza materiale del libro, ma ciò che sta davanti al lettore come prospettiva possibile.
La riflessione riguarda il rapporto tra comprensione e anticipazione. Il testo in quanto tale non è un dato già completamente disponibile: richiede un cammino di lettura in cui ogni pagina futura orienta retrospettivamente quelle precedenti e, al tempo stesso, le precedenti creano lo spazio di attesa delle successive. Il paradosso linguistico diventa così una forma di esperienza interpretativa.
Il lettore è chiamato a collocarsi in questa duplice direzione: ciò che ha già letto e ciò che ancora lo “attende” costituiscono un’unica dinamica di senso. Fabbri non lo formula come teoria astratta, ma lo suggerisce attraverso il gesto iniziale di osservare come un’espressione comune della lingua contenga una tensione semantica che illumina il modo stesso in cui ci disponiamo alla comprensione.
Riferimento bibliografico: Paolo Fabbri, “Introduzione” a A. J. Greimas, Semantica strutturale, Meltemi, Roma, 2000.
