La teoria greimasiana trova nella narratività uno dei propri principi strutturali fondamentali.
Patrizia Magli e Maria Pia Pozzato mostrano come la costruzione del senso passi attraverso un’organizzazione logica e sintattica, la cui forma elementare è rappresentata dal quadrato semiotico. Esso consente di individuare “le condizioni minime che permettono di cogliere il senso”, poiché qualcosa significa soltanto se è inserito in un sistema di relazioni.
Greimas parte da un esempio elementare: il “bianco” significa non per se stesso, ma perché si definisce in relazione con il “nero”. Questa relazione si articola secondo tre tipi di opposizione:
- una relazione di contraddizione (“bianco” / “non bianco”),
- una relazione di contrarietà (“bianco” / “nero”),
- e una relazione di presupposizione (“non bianco” / “nero”).
Il quadrato semiotico è dunque “la rappresentazione dell’articolazione logica di una categoria semantica qualsiasi”. Attraverso di esso, Greimas propone una descrizione formale della struttura elementare della significazione che, pur conservando il principio binario, ammette la generazione di termini neutri e complessi. Il suo valore è quindi non solo descrittivo ma anche euristico: serve a visualizzare le relazioni interne di una categoria semantica e può essere applicato anche alla lettura dei testi narrativi.
Le relazioni fondamentali si dispongono così:
S1 ───── contrarietà ───── S2
│                           │
contraddizione         contraddizione
│                           │
non-S1 ───── sub-contrarietà ───── non-S2I termini della categoria non sono mai definiti in modo sostanziale, ma “come punti di intersezione delle relazioni”. Poiché ogni sistema semiotico è gerarchico, le relazioni stesse possono divenire termini che stabiliscono rapporti di ordine superiore. È il caso, osservano le autrici, del quadrato della veridizione, in cui le due relazioni di contrarietà (“essere” / “non essere” e “sembrare” / “non sembrare”) si combinano in una struttura più complessa:
| Essere | Non essere | |
|---|---|---|
| Sembrare | Verità | Menzogna | 
| Non sembrare | Segreto | Falsità | 
In questa articolazione, “la verità e la falsità sono meta-termini contraddittori”, mentre “la menzogna e il segreto sono meta-termini contrari”.
A questo livello — sottolineano Magli e Pozzato — semantica e sintassi si congiungono. Il modello rappresentato dal quadrato è “semantico” perché struttura una categoria di senso, rendendo conto dell’articolazione di un micro-universo semantico (come nel caso del bianco e del nero), ma è anche “sintattico” perché consente operazioni trasformative. La sintassi, infatti, opera “trasformazioni in base alle quali un contenuto è negato e un altro affermato”.
Queste due operazioni, denominate disgiunzione (per negazione) e congiunzione (per affermazione), sono trasformazioni orientate, e in quanto tali costituiscono “una prima condizione della narratività”.
La narratività, spiegano le autrici, è “il principio stesso dell’organizzazione di ogni discorso”.
Gli studi folklorici, cui Greimas fa costante riferimento, hanno mostrato l’esistenza di forme narrative universali: un principio di organizzazione discorsiva immanente, una competenza narrativa che precede e rende possibile sia la produzione sia la lettura dei discorsi.
Questa competenza non coincide con lo schema narrativo in senso stretto, ma rappresenta “una sorta di intelligenza sintagmatica, il cui modo di esistenza è virtuale”: è la matrice invisibile che consente al senso di organizzarsi e di farsi racconto.
Riferimento bibliografico: Patrizia Magli, Maria Pia Pozzato, La grammatica narrativa di Greimas. Prefazione, in Algirdas Julien Greimas, Del senso 2. Narrativa, modalità, passioni, Milano, Bompiani.
