Alessandro Zinna dedica una sezione significativa del saggio «La semiotica: da Hjelmslev all’École de Paris» all’esame dell’influenza del lessico hjelmsleviano sulla semiotica francese, in particolare nel Dictionnaire raisonné de la théorie du langage curato da Greimas e Courtés. Zinna osserva che, tra gli autori più citati in questa opera, «il nome di Hjelmslev è di gran lunga il più citato». Egli sottolinea come «nel primo volume del Dictionnaire, almeno 70 delle 543 voci fanno riferimento, in maniera diretta o indiretta, alla terminologia hjelmsleviana».
La lista di queste voci, che Zinna definisce «prossima all’esaustività», comprende termini chiave come: Analisi, Asse, Catalisi, Combinazione, Commutazione, Condizione, Connotazione, Correlazione, Funzione, Gerarchia, Isomorfismo, Manifestazione, Materia, Metalinguaggio, Metasemiotica, Paradigmatico, Piano, Segno, Sistema, Sintagmatica, Struttura, Testo, e molti altri.
Zinna evidenzia come la dimensione lessicale riveli la profondità dei rapporti teorici tra Hjelmslev e l’École de Paris. Questo influsso non si limita alla terminologia, ma coinvolge anche la metodologia e l’epistemologia. Egli osserva che «l’École de Paris non ha cessato di fare dell’opera di Hjelmslev non soltanto un fondamento teorico, ma ugualmente una vera fonte di inspirazione per gli studi dei nuovi oggetti di senso», dagli ipertesti alla semiotica del vivente.
Il contributo di Hjelmslev è evidente anche nell’introduzione di nuove voci come Funtivo, Specificazione, Sincretiche (semiotiche) e Tensione, curate rispettivamente da Per Aage Brandt, Jacques Fontanille, Jean-Marie Floch e Claude Zilberberg. Quest’ultimo, secondo Zinna, «è il lettore più attento alle posizioni anteriori ai Fondamenti» e recupera riferimenti meno noti della bibliografia hjelmsleviana, come il saggio “Structure générale des corrélations linguistiques” (1933).
il semiologo conclude osservando che le voci più importanti (Immanenza/Manifestazione, Espressione/Contenuto, Processo/Sistema, Sintagmatico/Paradigmatico) costituiscono «una sorta di architrave dell’ipotesi strutturale». Esse rappresentano, secondo Barthes, «il riflesso strutturale» nell’approccio alla significazione, mostrando la continuità tra la semiotica di Hjelmslev e quella dell’École de Paris.
* Riferimento bibliografico:
Zinna, Alessandro, « La semiotica: da Hjelmslev all’École de Paris », in Zinna, A. et Cigana, L. (éds), Louis Hjelmslev (1899-1965). Le forme del linguaggio e del pensiero, Toulouse, Éditions CAMS/O, Collection Actes, p. 81-100.