L’impostazione proposta da Jakobson, pur rappresentando un’apertura fondamentale verso la semiotica, rimane saldamente ancorata a una prospettiva linguistica. Nei tre tipi di traduzione da lui individuati — intra-linguistica, inter-linguistica e inter-semiotica — è sempre la lingua verbale a costituire il punto di partenza e il garante della traducibilità: ognuna delle tre traduzioni è traduzione di segni verbali, osserva Marrone, ora in altri segni verbali (traduzione e riformulazione), ora in segni non verbali (trasposizione).
Ma che accade se si rimuove alla lingua verbale il ruolo di “interpretante generale”, ancora riconosciutole da autori come Benveniste o Lotman? Una semiotica più radicale — non subordinata alla lingua, ma interessata a ogni possibile sistema di significazione e comunicazione — rovescia la centralità del segno e concentra l’attenzione sul discorso.
Il discorso, in questa prospettiva, non è più una semplice successione di segni astratti, ma una configurazione concreta, situata in un contesto comunicativo. Come scrive Marrone, il piano in cui è possibile operare una comparazione fra linguaggi diversi, stabilendo identità e differenze fra loro, è – appunto – quello del discorso. Non più analogie isolate tra lingua e musica, tra lingua e pittura, ma una teoria del discorso che si fonda sull’insieme di situazioni comunicative manifestate entro testi concreti.
Il passaggio dalla linguistica alla semiotica impone, dunque, una trasformazione della stessa idea di traduzione. La traduzione non è più solo un trasferimento da una lingua all’altra, ma una relazione discorsiva complessa che implica operazioni inter- e intra-semiotiche non riducibili alla verbalità.
La semiotica, così intesa, non studia più semplicemente i segni, ma si occupa dei discorsi come forme di organizzazione del senso: un discorso concepito in quanto tale in prima istanza – scrive Marrone – a prescindere dalla materia dell’espressione utilizzata e dai segni cui essa dà luogo. È il discorso stesso a diventare l’oggetto privilegiato dell’analisi, fondamento della traduzione e dello scambio culturale.
Riferimento bibliografico: Gianfranco Marrone, Della significazione. Testualità, traduzione, culture, Mimesis, 2024.