La semiotica studia la semiosi, cioè un processo che coinvolge un segno, un oggetto e un interpretante, in modo tale che questa triade non sia riducibile a un rapporto a due. «In altre parole, i tre termini devono sempre essere compresenti». Coerente con la sua posizione realista, Peirce sostiene che nel circuito della semiosi il primato spetti alla realtà esterna: «il punto di partenza è l’oggetto inteso in senso ampio come realtà esterna». L’oggetto, dunque, è il primo motore della semiosi. Secondo Peirce, l’oggetto esterno può essere identificabile con quello che egli chiama l’Oggetto Dinamico, cioè «la cosa in sé, l’oggetto quale esso è» [CP: 8.183].
Riferimento bibliografico: S. Traini, Le due vie della semiotica, Bompiani, Milano 2001.