Anna Maria Lorusso propone una rilettura del Trattato di semiotica generale come testo che prefigura — e in parte già realizza — un orientamento verso una semiotica della cultura. L’idea che Eco abbia dato vita a una semiotica strutturale, opposta a una semiotica interpretativa, appare infatti riduttiva. Già nel Trattato, sostiene Lorusso, è possibile rintracciare una teoria dei segni e della comunicazione che conduce naturalmente a una comprensione culturale della semiosi.
La semiosi, così come definita da Eco, è un processo in cui gli individui comunicano sulla base di sistemi condivisi. L’interpretazione è certamente presente, ma non ancora al centro del dispositivo teorico: essa si manifesta più come risposta che come esplorazione ermeneutica. Eppure, osserva Lorusso, proprio questa configurazione pragmatica e comportamentale della comunicazione rende il Trattato un testo già sensibile alle dinamiche culturali.
In particolare, Lorusso individua nella complessità dell’idea di comunicazione proposta da Eco una struttura che anticipa molte delle questioni oggi affrontate dalla socio-semiotica. L’analisi della commutazione retorica di codice, presentata nel capitolo 3 del Trattato, in riferimento a una pubblicità americana sullo zucchero, ne è un esempio. Questo studio mette in campo concetti come codice, connotazione, selezione contestuale, intimema, ragionamento ideologico: strumenti teorici che, pur risalenti agli anni Settanta, possono ancora oggi affinare le pratiche di analisi.
Secondo Lorusso, la distinzione tra una semiotica interpretativa, attenta ai processi cognitivi, e una semiotica strutturale, orientata alla circolazione dei testi, viene messa in crisi proprio dal Trattato. Quest’ultimo propone un approccio in cui la dimensione culturale è già implicita nella teoria della comunicazione. La semiotica ecoiana, letta in questa prospettiva, è “già quasi per forza semiotica della cultura” e, in potenza, anche socio-semiotica.
Così, ciò che sembrava un lascito datato, assume oggi una nuova attualità. Il Trattato non è solo un classico della teoria dei segni, ma un laboratorio concettuale che può ancora guidare le analisi della testualità, della retorica e dei dispositivi ideologici nella loro circolazione culturale.
Fonte: Anna Maria Lorusso, Tavola rotonda sull’eredità del “Trattato di semiotica generale” di Umberto Eco, organizzata in occasione del XXXIV congresso dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici (AISS) nel 2006.