Il concetto di effetto di senso, divenuto centrale nella riflessione semiotica, è legato all’idea di una realizzazione, più che a quella di una semplice conseguenza. Come spiega Isabella Pezzini, l’effetto di senso coincide con la concretizzazione di qualcosa, con il suo compimento. Non si tratta solo di ciò che segue un’azione, ma di ciò che effettivamente avviene nella relazione…
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Abbassare la soglia del semiotico: oltre Eco e Peirce
Una delle domande fondamentali della semiotica riguarda il confine tra ciò che può essere considerato un segno e ciò che non lo è. Umberto Eco, già nel Trattato di semiotica generale (1975), ha posto con precisione il problema dei limiti inferiori della semiosi, distinguendo tra stimoli naturali e segni veri e propri. Secondo Eco, uno stimolo può…
Dall’immanenza alla manifestazione: enunciazione, evento e riprogrammazione del senso
Come si comporta un sistema semiotico di fronte all’irruzione dell’imprevisto? È possibile pensare l’azione enunciativa come risposta immanente agli eventi? A partire da queste domande, Alessandro Zinna esplora la relazione tra immanenza, enunciazione e trasformazione, interrogando la tenuta del concetto anche nei momenti in cui il senso si riorganizza a fronte di mutamenti inattesi. In…
Soggettività multiple e complessità culturale
Nell’ultima tipologia delineata da Guido Ferraro, la soggettività non è più soltanto collettiva o intersoggettiva, ma si presenta come frammentata, plurima, instabile. È la soggettività del tempo della complessità: un’identità composita, fatta di elementi a volte persino incoerenti tra loro. Non una sintesi superiore, ma un intreccio dinamico e spesso contraddittorio. Ferraro parte da una domanda…
La semiotica letteraria come scienza del testo: metodologie e dimensioni di analisi
Denis Bertrand affronta il tema del testo letterario come «tutto di significazione» e ne chiarisce la centralità per la semiotica letteraria. Bertrand sostiene che «il testo è un ‘tutto di significazione’ che produce in se stesso, parzialmente, le condizioni contestuali della sua lettura». Questo significa che, diversamente da altri tipi di discorso, «esso incorpora il…
Enunciazione, alterità e immagine: una teoria formale e una teoria estesa
Nel suo contributo, Francesco Marsciani propone di delineare una teoria formale dell’enunciazione che non sia sostanzialista e che si fondi su un’articolazione rigorosa delle posizioni discorsive. Per sviluppare tale progetto, egli prende spunto da alcune pagine di Deleuze e Guattari in Qu’est-ce que la philosophie?, in particolare dall’analisi del concetto di Autrui, l’Altro. Secondo Marsciani, il concetto…
Criticità e punti di forza di Figure del corpo di Jacques Fontanille
Nel commentare Figure del corpo di Jacques Fontanille, Pierluigi Basso dedica ampio spazio all’analisi dei punti di forza teorici e delle tensioni irrisolte che attraversano l’opera. Le analisi testuali che accompagnano la parte teorica, sottolinea Basso, non sono da considerarsi come meri esempi illustrativi, ma costituiscono parte integrante dell’elaborazione stessa. Esse proseguono e approfondiscono le indagini di Fontanille su…
Lo Sguardo e i Regimi di Significanza: Tra Lettura e Presa
Eric Landowski introduce una distinzione tra due regimi di significanza: il regime della «lettura» e quello della «presa». Questa distinzione è direttamente connessa, da un lato, al «discorso della narrazione», e, dall’altro, al «vissuto dell’esperienza». Nel primo regime, afferma Landowski, «noi guardiamo il mondo come fosse una superficie d’iscrizione ricoperta di segni che abbiamo imparato…
Dalla microstoria alla microsemiotica: il valore dell’eccezione
La sociosemiotica – così come viene delineata da Maria Pia Pozzato – si trova spesso al centro di una critica ricorrente: quella di concentrarsi su analisi troppo particolari, senza riuscire a elaborare teorie generali del sociale. Ma questa critica, osserva l’autrice, è la stessa che è stata rivolta anche alla microstoria, e in particolare a Carlo Ginzburg, uno…
Intersoggettività e nuove forme di testualità
Nella quinta configurazione della soggettività proposta da Guido Ferraro, il concetto chiave è quello di intersoggettività. Si tratta di una forma di soggettività che non coincide né con l’individuo isolato né con la collettività compatta, ma con la relazione dinamica tra soggetti, e con le pratiche che si costituiscono nel dialogo, nel confronto, nella trasformazione reciproca. Ferraro…