Patrizia Violi propone di considerare una forma specifica degli arts du faire: l’art du dire. Secondo l’autrice, la semiotica ha sempre trascurato in modo marcato questa forma di produzione del senso: la sua tradizione testualista l’ha portata a privilegiare l’analisi dei testi — in quanto produzioni già testualizzate — piuttosto che delle pratiche che producono senso….
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Le strutture discorsive e la teoria dell’enunciazione
Le strutture semio-narrative costituiscono la competenza semiotica generale presupposta da ogni produzione discorsiva. Esse ritraducono, in un quadro semiotico più articolato, il concetto di langue di Saussure o di sistema di Hjelmslev. Ogni enunciatore, nel momento in cui produce un discorso, si trova davanti una base semio-culturale preesistente che deve attivare per poterla trasformare in testo. Il passaggio dal livello delle strutture semio-narrative a quello…
Etica e sociosemiotica della traduzione: valori, generi e prospettive
La prospettiva sociosemiotica applicata alla traduzione nasce dall’esigenza di comprendere i processi di significazione non soltanto come fenomeni linguistici, ma come pratiche sociali e culturali, radicate nelle relazioni tra soggetti, testi e contesti. In questo quadro, l’atto traduttivo non può essere ridotto a una mera operazione di sostituzione linguistica, ma diventa un luogo di negoziazione…
La soggettività come proprietà del linguaggio
Secondo Émile Benveniste, la soggettività non è un dato psicologico, né una semplice coscienza di sé. È invece una proprietà che nasce nel linguaggio stesso. «È nel linguaggio e mediante il linguaggio che l’uomo si costituisce come soggetto», scrive, poiché solo il linguaggio fonda nella realtà il concetto di ego. La soggettività, intesa come «capacità del…
Dalla tassonomia all’ideologia: la costruzione assiologica del testo
Patrizia Magli mostra come il valore non si limiti a una funzione tassonomica o a una proiezione timica individuale, ma possa costituirsi come sistema assiologico all’interno di un testo. L’assiologia è la struttura valoriale profonda che sostiene il racconto: una forma di organizzazione dei contenuti, derivata dall’investimento della categoria timica su una categoria semantica. Tutto parte da…
Per una semiotica minore
Nel centenario della nascita di Gilles Deleuze (1925-1995), la rivista Sign Systems Studies dedica un numero speciale a Deleuze, Guattari e la semiotica. Come nota Ott Puumeister, si tratta anche di un anticipo del centenario di Félix Guattari (1930-1992), “che dovrebbe essere presente in ogni celebrazione dedicata a Deleuze come il suo più stretto collaboratore e amico,…
Il valore tra tassonomia e timismo
Nella sintassi narrativa, soggetto e oggetto sono categorie interdefinite: non esiste un soggetto senza oggetto, né un oggetto senza soggetto. Ma per comprendere la natura della loro relazione, occorre esaminare la nozione di valore secondo due prospettive complementari: una tassonomica, l’altra fenomenologica. Come ci ricorda Patrizia Magli, l’oggetto di valore non si identifica con il valore in…
Il corpo macchina dell’intelligenza artificiale
Il corpo dell’intelligenza artificiale è, innanzi tutto, una macchina. Simona Stano parte da questa constatazione per esplorare una prima configurazione possibile della corporeità dell’IA: quella puramente meccanica, esemplificata da dispositivi come Summit, il supercomputer sviluppato da IBM per l’Oak Ridge National Laboratory. Gigantesco, nero, dai particolari gialli e blu, questo “corpo” occupa una superficie pari a due…
Che cos’è un corpo? Una prospettiva filosofica e semiotica
Nel dibattito sull’intelligenza artificiale, la questione del corpo riveste un ruolo centrale e tutt’altro che risolto. Ma che cosa intendiamo esattamente quando parliamo di “corpo”? Per affrontare i “corpi dell’IA” — come propone Simona Stano — è necessario partire da una definizione preliminare. Il dizionario Treccani definisce il corpo come una “porzione limitata di materia”,…
Produzione e interpretazione: due volti della stessa semiosi
Secondo Umberto Eco, il testo/segno non è soltanto il risultato di una pratica produttiva o di una pratica interpretativa, ma il luogo in cui queste due dimensioni si incontrano. Patrizia Violi osserva che, a un primo sguardo, produzione e interpretazione sembrerebbero configurarsi come pratiche contrarie e complementari. Tuttavia, a un’analisi più attenta, l’interpretazione non si…









