Nel Corso di Linguistica Generale, Saussure sostiene che per comprendere come la lingua non possa essere altro che un sistema di valori puri, sia sufficiente prendere in esame i due elementi fondamentali che entrano in gioco nel suo funzionamento: le idee e i suoni. Egli afferma che, da un punto di vista psicologico e fatta astrazione dalla…
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Peirce e il senso della bellezza
Peirce afferma che è evidente come una sensazione non sia necessariamente un’intuizione, cioè una prima impressione dei sensi, e porta come esempio il senso della bellezza. Quando si prova la sensazione del bello come risultato di nozioni precedenti, essa emerge sempre come un predicato: si pensa, cioè, che qualcosa “è bello”. Ogni volta che una sensazione nasce in…
L’arbitrarietà delle onomatopee e delle esclamazioni
Saussure osservava che la parola “arbitrarietà” poteva dare adito a malintesi. Secondo lui, non bisognava intendere che il significante fosse frutto della “libera scelta” del parlante, poiché l’individuo non aveva il potere di modificare un segno già stabilito all’interno di una comunità linguistica. Con quella parola, intendeva piuttosto dire che il significante è “immotivato”, ossia “arbitrario” rispetto al significato, poiché tra i…
Il primo principio: l’arbitrarietà del segno
Il segno linguistico possiede due caratteri primordiali. Il primo è l’arbitrarietà del segno. Saussure sosteneva che il legame tra significante e significato fosse arbitrario. Dal momento che per lui il segno linguistico era il risultato dell’associazione tra un significante e un significato, affermava in modo più diretto che il segno stesso fosse arbitrario. Portava come…
Una struttura a due facce
“Non può esserci semplicemente un’espressione senza qualcosa di espresso e viceversa. Queste due proprietà sono fondamentali a tutti i linguaggi.“ (Hjelmslev. “La structure fondamentale du langage”) Hjelmslev affermava che, per motivi puramente logici, ogni linguaggio concepibile doveva necessariamente implicare due elementi: un’espressione e qualcosa che viene espresso. Riteneva che non potesse esistere un’espressione priva di…
Il segno linguistico è un’entità psichica a due facce
Secondo De Saussurre, nel segno linguistico sono coinvolti due elementi astratti, legati tra loro da un rapporto di associazione. Su questo punto Saussure insiste con particolare enfasi: il segno linguistico non mette in relazione una cosa e un nome, ma un concetto e un’immagine acustica. È importante chiarire che, secondo Saussure, l’immagine acustica non corrisponde al suono…
La vita è semiosi
“Secondo Peirce tutto il pensiero può essere concepito come segno, perché la vita è semiosi: un’ininterrotta produzione di segni, che nascono sulla base di saperi pregressi (a loro volta fatti di segni) e danno adito a una fuga illimitata di interpretazioni – interpretazioni che in certi momenti, o in certi contesti, si fissano in abitudini…
La langue è la “prima scienza”
Ferdinand de Saussure sostiene che la linguistica debba concentrarsi sulla langue, cioè il sistema linguistico condiviso, piuttosto che sulla parole, ossia le espressioni individuali. Questa è la sua innovazione principale: sposta l’attenzione dallo studio comparativo e storico delle lingue al sistema collettivo che le regola. La langue, definita la prima scienza, è vista come un…
Svolta testuale
Il pensiero semiotico del ‘900 è segnato, a partire dagli anni settanta, dalla cosiddetta “svolta testuale”. La Semiotica inizia ad interessarsi sempre più al testo e sempre meno al segno isolato dal contesto discorsivo. È il testo, nella sua complessità, a porsi come segno linguistico.