Peirce propone «una classificazione dei segni molto complessa, da cui tuttavia si possono isolare tre tipi principali di segni: le icone, gli indici e i simboli». Questa distinzione fondamentale, precisa Traini, «si fonda sulla considerazione del segno in relazione al suo oggetto». L’autore spiega che «l’icona è correlata al suo oggetto in virtù di un…
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La teoria dei codici e la funzione segnica nel Trattato di semiotica generale di Umberto Eco
Nel Trattato di semiotica generale, Umberto Eco distingue due domini fondamentali della disciplina semiotica: da un lato una teoria dei codici, dall’altro una teoria della produzione segnica. Stefano Traini, nel suo volume Le due vie della semiotica, si concentra inizialmente sull’analisi della prima, mettendone in rilievo gli elementi strutturali e le implicazioni teoriche, a partire dalla centralità della funzione segnica,…
Interpretanti e illimitatezza della semiosi
L’Oggetto Immediato è «l’insieme di tutti gli interpretanti di un certo segno», per cui «sono possibili solo conoscenze parziali», poiché ci si può avvicinare al significato «in modo asintotico». La semiosi è «illimitata», come spiega Stefano Traini, perché il ricorso agli interpretanti è potenzialmente infinito. Peirce distingue tre tipi di interpretante: interpretante immediato, interpretante dinamico…
L’oggetto della semiotica e la definizione dei suoi confini
Denis Bertrand, nell’introduzione alle sue Basi di semiotica letteraria, chiarisce che l’oggetto della semiotica è il senso, «campo di studi vastissimo di cui si occupano molte scienze umane, dalla filosofia alla linguistica, dall’antropologia alla storia, dalla psicologia alla sociologia». Bertrand avverte però la necessità di delimitare questo campo, specificando che la semiotica si interessa «all’apparire del…
Il mito come funzione sociale: oltre la grammatica del racconto
La difficoltà della semiotica nell’affrontare il mito non si spiega solo sul piano tecnico o metodologico. Per Ugo Volli, c’è un nodo più profondo: il mito non è un genere testuale ma una funzione culturale, una forma che alcune narrazioni assumono nella vita collettiva di una cultura. La semiotica classica, spiega Volli, ha lavorato tradizionalmente sul “piano di immanenza”,…
La semiotica cognitiva di Peirce: tra inferenza e segno
Secondo Traini, la semiotica di Peirce si configura come una semiotica cognitiva, fondata su una teoria della conoscenza che essa stessa contribuisce a delineare. Traini sottolinea che questa teoria della conoscenza è anzitutto anti-intuizionista, in quanto, per Peirce, «non esistono intuizioni prime che permettono una conoscenza speculare della realtà esterna», ma piuttosto continue inferenze, ipotesi…
Representamen, Oggetto Immediato e Interpretante: la distinzione in Peirce
Peirce distingue fra representamen (segno), Oggetto Dinamico e Oggetto Immediato. Egli utilizza il termine representamen nel senso di significante, e parla di Oggetto Immediato per indicare «l’oggetto come il segno stesso lo rappresenta» [CP: 4.536]. L’Oggetto Dinamico corrisponde «all’oggetto esterno vero e proprio». Peirce afferma che «l’unica via» per cogliere l’Oggetto Immediato è ricorrere a…
Il ruolo del segno: mediazione tra Oggetto e Interpretante in Peirce
Per rendere conto degli oggetti della realtà esterna abbiamo bisogno di segni. Il segno costituisce il fulcro della semiosi, «in quanto media fra l’Oggetto e l’Interpretante: un segno è determinato da un Oggetto e genera un Interpretante». Il segno, secondo Peirce, deve prendere di mira l’oggetto, «illuminare sotto certi aspetti l’oggetto, coglierne delle qualità, costituirne…
La centralità dell’Oggetto Dinamico nella semiosi secondo Peirce
La semiotica studia la semiosi, cioè un processo che coinvolge un segno, un oggetto e un interpretante, in modo tale che questa triade non sia riducibile a un rapporto a due. «In altre parole, i tre termini devono sempre essere compresenti». Coerente con la sua posizione realista, Peirce sostiene che nel circuito della semiosi il…
Un oggetto sfuggente: perché la semiotica ha evitato il mito
La semiotica, almeno nelle sue correnti principali, ha mantenuto negli ultimi decenni un atteggiamento ambivalente nei confronti del mito: attrazione teorica da una parte, e al tempo stesso un certo disinteresse per un’analisi sistematica. Ugo Volli parla di una vera e propria contraddizione: «fascinazione sul concetto e disinteresse analitico; innamoramento per il termine applicato metaforicamente…