Umberto Eco sottolinea come Roman Jakobson sia sempre stato attento a distinguere con precisione le diverse modalità del segno, opponendosi a ogni tentativo di ridurre la varietà semiotica a un modello unico. In particolare, la rivalutazione della tripartizione peirciana tra icona, indice e simbolo rappresenta uno dei contributi più rilevanti del suo pensiero. Jakobson definisce l’indice come…
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Umberto Eco, Kant e l’ornitorinco. L’essere come condizione della semiosi
La riflessione sull’essere non può restare separata dall’indagine semiotica. Umberto Eco afferma che la semiotica non deve interrogarsi solo su come usiamo i segni per riferirci a qualcosa, ma anche su che cosa ci induce a produrre segni. Si tratta di affrontare il rapporto tra semiosi e ciò che precede o eccede la produzione del significato. In questa prospettiva,…
Umberto Eco, Kant e l’ornitorinco. Il problema del riferimento e l’Oggetto Dinamico
Umberto Eco riprende una questione lasciata in sospeso nel Trattato di semiotica generale: la natura dell’Oggetto Dinamico, nel quadro della teoria peirceana del segno. Nel Trattato, infatti, egli si era concentrato sul riferimento come terminus ad quem della semiosi: «noi ci riferiamo all’Oggetto Dinamico come terminus ad quem della semiosi». Ma nella parte dedicata alla produzione dei segni si affacciava, seppur…
Umberto Eco, Kant e l’ornitorinco. Perché non abbiamo più un Trattato di semiotica generale
Umberto Eco chiarisce fin dalle prime pagine che Kant e l’ornitorinco non è un aggiornamento del Trattato di semiotica generale. Non si tratta, infatti, di un’opera sistematica, ma di una serie di esplorazioni teoriche, nate da un senso di «indecisione» e da «numerose perplessità». Lo dice esplicitamente: «Scritti dunque all’insegna dell’indecisione e di numerose perplessità, questi saggi…
Umberto Eco su Jakobson. Trasferimenti metodologici e costruzione dei modelli semiotici
Nel delineare il contributo di Roman Jakobson alla fondazione della semiotica, Umberto Eco individua una delle sue principali forze nella capacità di operare trasferimenti interdisciplinari. La semiotica, come emerge dalle ricerche jakobsoniane, non nasce da un sistema concettuale chiuso, ma si costituisce attraverso l’innesto continuo di modelli, strumenti e metodi provenienti da altre scienze. Jakobson ha…
Lector in Fabula. Le due generazioni della semiotica testuale
Nel panorama della semiotica testuale si delineano, secondo Umberto Eco, due grandi orientamenti teorici, che egli definisce come teorie di prima e seconda generazione. La distinzione non ha carattere cronologico, ma strutturale e metodologico. Le teorie di prima generazione si mostrano spesso “estremiste e vivacemente polemiche nei confronti della linguistica della frase”, e più in generale del concetto…
Paolo Fabbri. Oggetti, senso e segmentazione: verso una semiotica della significazione complessa
La Svolta Semiotica. Paolo Fabbri propone una riformulazione teorica della semiotica che superi gli ostacoli epistemologici legati alla nozione tradizionale di segno: abbandonare l’idea che i segni siano entità percepibili in sé, assegnabili a un lessico o a un’enciclopedia, e cominciare a considerarli come strategie semiotiche. In questa prospettiva, i lessemi non sono che strategie linguistiche…
L’universo segnico oltre il linguaggio verbale
Jakobson ha sempre rifiutato ogni riduzionismo che confinasse la significazione al solo linguaggio verbale. È questo, secondo Umberto Eco, uno dei tratti distintivi più potenti e innovativi del suo pensiero. L’intero universo culturale, afferma Jakobson, è attraversato dai segni. E la semiotica, proprio per questo, non può che estendersi a tutti i sistemi comunicativi, verbali…
Il paradigma semiotico echiano e l’eredità peirciana
Accanto alla semiologia di ispirazione barthesiana, Paolo Fabbri individua un secondo paradigma teorico, più stabile e coerente, che definisce “paradigma semiotico”, e che riassume sotto il nome di Umberto Eco. Questa impostazione si costituisce in modo alternativo rispetto all’eredità saussuriana, rifiutando la centralità della lingua verbale come punto di partenza dell’analisi semiotica. Fabbri osserva che…
Il diritto come oggetto semiotico multiplo
Nella prospettiva della semiotica strutturale e generativa, il diritto non si presenta come un’entità unica o una tavola metafisica della legge. Piuttosto, viene inteso come un “fascio di fenomeni” che si fonda su sistemi e processi di significazione specifici. Giuditta Bassano richiama l’originalità dell’approccio del giurista Philippopoulos, secondo il quale “la legge non è che…