Uno dei principali modelli di soggettività nella tradizione semiotica è quello proposto dalla teoria dell’enunciazione, sviluppata da Émile Benveniste e successivamente elaborata dal post-strutturalismo generativo della scuola greimasiana. In questo quadro, il soggetto dell’enunciazione è un principio universale, funzione astratta del meccanismo linguistico, radicato nell’“io trascendentale” della filosofia husserliana. La ragione fenomenologica, secondo Husserl, costruisce…
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Umberto Eco, il soggetto come semiosi in atto
Dopo la pubblicazione del Nome della rosa, Umberto Eco rispose a un giornalista che gli chiedeva dove si trovasse la soggettività dell’autore nel romanzo, affermando che “il soggetto è negli avverbi”. Quella che poteva sembrare una battuta, è stata interpretata da Patrizia Violi come una sintesi efficace di un’intera posizione teorica sul tema della soggettività, rintracciabile…
Umberto Eco, La lunga esclusione della semiotica dal sapere scientifico
Nel suo saggio del 1976 (Il pensiero semiotico di Jakobson), Umberto Eco ripercorre la storia delle riflessioni sui segni mettendo in luce come la semiotica, pur avendo radici antichissime, abbia subito un lungo e ostinato ostracismo da parte della cultura scientifica. La nascita di una scienza che studiasse la produzione, lo scambio e l’interpretazione dei…
Il ritmo come principio di senso: percezione, fiducia e forma estetica
Verónica Estay Stange sviluppa una riflessione sul ritmo come principio trasversale e fondativo del piano dell’espressione, all’interno di una prospettiva che potremmo definire semio-fenomenologica. Il ritmo viene qui inteso non come mera misura o conteggio, ma come organizzazione dinamica del sensibile, capace di generare forme, condurre la percezione, e fondare la fiducia nell’“esserci” dell’opera. A…
Dualismo e sue alternative: storia filosofica del corpo
L’idea di un corpo ridotto a semplice materia, passivo supporto dell’anima o della mente, ha segnato profondamente la tradizione filosofica occidentale. Simona Stano ricostruisce questa genealogia concettuale, mettendo in luce come la separazione tra corpo e spirito sia stata per secoli il presupposto dominante nel pensiero europeo, e come invece diverse correnti abbiano cercato di…
Corpo vissuto e conoscenza: da Merleau-Ponty alla semiotica
Il corpo, secondo Maurice Merleau-Ponty, non è un oggetto tra gli altri. È, piuttosto, un “insieme di significazioni vissute che va verso il suo equilibrio”. Con questa formula, contenuta nella Phénoménologie de la perception (1945), il filosofo francese rompe con la tradizionale separazione cartesiana tra corpo e mente, sostenendo che la percezione e la corporeità sono la…
Intersoggettività e nuove forme di testualità
Nella quinta configurazione della soggettività proposta da Guido Ferraro, il concetto chiave è quello di intersoggettività. Si tratta di una forma di soggettività che non coincide né con l’individuo isolato né con la collettività compatta, ma con la relazione dinamica tra soggetti, e con le pratiche che si costituiscono nel dialogo, nel confronto, nella trasformazione reciproca. Ferraro…