Nel tracciare l’evoluzione della disciplina semiotica, Anna Maria Lorusso riconosce in François Rastier un autore decisivo per l’ampliamento dell’analisi semantica in direzione dei processi di significazione e testualizzazione. Rastier, formatosi sulla scia del modello strutturalista, ne condivide l’impianto, ma ne riformula profondamente le prospettive operative, introducendo una distinzione teorica tra semi inerenti e semi afferenti. L’autrice spiega che, per…
Il primo nucleo semico di “testa”: estremità e superatività
Greimas torna sull’analisi del lessema testa con un nuovo gruppo di esempi, che non si riferiscono al corpo umano ma a oggetti, posizioni o funzioni. Li suddivide in tre classi: Ns: il primo nucleo Il tratto estremità è presente in tutte le classi e viene individuato come primo sema invariante: Ns = s1 (estremità) Il…
Semi generici e specifici: criteri semantici e insiemi di definizione
François Rastier affronta la distinzione tra semi generici e semi specifici, a partire dalla terminologia di Bernard Pottier. Secondo quest’ultimo, un sema generico è un «elemento del classema, che permette di collegare due sememi vicini, in riferimento a una classe più generale», mentre un sema specifico è un elemento del semantema, che permette di opporre due sememi molto vicini, attraverso una caratteristica…
Il semema come combinazione di invarianti e variabili contestuali
Dopo aver proposto una classificazione figurata degli usi del lessema testa, Greimas sospende l’analisi stilistica per introdurre una riflessione più sistematica sulla definizione del semema. È a questo punto che formula uno dei passaggi centrali della semantica strutturale: il semema è il risultato della combinazione tra un nucleo semico invariante e una o più variabili…
Denotazione, connotazione, metalinguaggio: la semiologia stratificata di Barthes
In Elementi di semiologia (1964), Roland Barthes sviluppa una riflessione sistematica sul funzionamento dei sistemi di significazione, ponendo particolare attenzione a due concetti fondamentali: la connotazione e il metalinguaggio. Questi due meccanismi, formalizzati anche dalla glossematica di Hjelmslev, permettono di comprendere come un segno possa generare senso su più livelli. Denotazione e connotazione: sistemi semiologici sovrapposti Barthes parte dalla struttura…
I significati figurati di “testa”: ipertassi e ipotassi
Nell’analisi semica del lessema testa, Greimas parte dal dizionario Littré, assumendo come prima definizione quella di “parte (del corpo) unita al corpo per mezzo del collo”. Tuttavia, osserva che nessuno degli esempi citati nel Littré utilizza testa in senso anatomico diretto. La definizione si rivela “realista”, fondata su un’immagine extralinguistica del corpo, ma l’uso effettivo del termine si distacca da quella…
Dalla linguistica alla semantica: Greimas e la struttura del contenuto
La svolta semantica proposta da Algirdas Julien Greimas porta la nostra attenzione sull’articolazione del piano del contenuto. Mentre Hjelmslev aveva dato un inquadramento sistemico dei due piani della lingua — espressione e contenuto — Greimas si dedica specificamente allo studio della composizione semantica interna dei segni. Il punto di partenza è la nozione di semema, definito come “una certa…
Barthes e il ribaltamento di Saussure: la semiologia dentro la linguistica
Nel breve ma denso Elementi di semiologia (1964), Roland Barthes affronta in modo sistematico i rapporti fra linguistica e semiologia, riformulando in modo provocatorio la celebre affermazione di Ferdinand de Saussure. Mentre Saussure sosteneva che “la semiologia è una parte della linguistica”, Barthes ribalta questa posizione: “è la linguistica a dover essere considerata una parte della semiologia”. Ma…
Semi inerenti e afferenti: una distinzione funzionale e contestuale
François Rastier propone una distinzione tra due tipi di tratti semantici che, pur diversi, possono essere entrambi considerati semi: i tratti distintivi, definiti, denotativi, universali e i tratti non distintivi, non definitori, connotativi, non universali. Tuttavia, l’autore precisa che queste denominazioni – così come le opposizioni che le accompagnano – sono riportate «fra virgolette» e non sono teoricamente assunte…
Unità combinatorie e atti produttivi: verso una tipologia operativa
Umberto Eco si sofferma sul significato e sull’impiego della tavola proposta riguardo alla tipologia dei modi di produzione segnica. Egli avverte che tutti i problemi e le distinzioni precedentemente esposti, «apparentemente bizantine», saranno ulteriormente chiariti nei paragrafi successivi. Tuttavia, in questa fase, è importante sottolineare un punto essenziale: la figura non classifica tipi di segni, ma esclusivamente tipi di…