Nella prospettiva proposta da Tiziana Migliore e Marion Colas-Blaise, la semiotica del formato nasce dall’esigenza di riconoscere nel formato una categoria d’analisi autonoma, e non solo un parametro tecnico o esterno. Si tratta, infatti, di un elemento strettamente inerente alla forma, ma che la modula, la condiziona e la restituisce secondo modalità metriche, spaziali, percettive…
Dalla percezione al senso: il corpo tra semiotica e fenomenologia
La riflessione di Umberto Eco sul rapporto tra percezione e interpretazione trova un interessante contrappunto nell’evoluzione della teoria greimasiana. Anche Algirdas Julien Greimas, infatti, nella fase più matura del suo lavoro, ha dedicato un’attenzione crescente alla sensorialità e al corpo, come mostrano Semiotica delle passioni (1991, con Jacques Fontanille) e Dell’imperfezione (1987). Greimas aveva già posto la questione in Semantica…
Il lessema come fascio di tratti semantici
Nel quadro teorico strutturalista, ogni personaggio, oggetto o figura rappresentata nel racconto è designato da un lessema. Esso è, sul piano del contenuto, ciò che il fonema rappresenta sul piano dell’espressione. Come sottolinea Patrizia Magli, il lessema è un «fascio di elementi differenziali», detti semi, che entrano in gioco quando viene inserito in un contesto discorsivo….
Umberto Eco, La lunga esclusione della semiotica dal sapere scientifico
Nel suo saggio del 1976 (Il pensiero semiotico di Jakobson), Umberto Eco ripercorre la storia delle riflessioni sui segni mettendo in luce come la semiotica, pur avendo radici antichissime, abbia subito un lungo e ostinato ostracismo da parte della cultura scientifica. La nascita di una scienza che studiasse la produzione, lo scambio e l’interpretazione dei…
Espressione e contenuto: i due piani del linguaggio
Secondo Hjelmslev, ogni linguaggio presuppone una doppia articolazione: un piano dell’espressione e un piano del contenuto. Alessandro Zinna riprende questa distinzione come fondamento analitico imprescindibile. Ogni processo di significazione, infatti, implica sempre un’espressione e qualcosa di espresso. Per evitare le ambiguità legate al termine “significato”, che può evocare rappresentazioni mentali o comportamentali, Hjelmslev adotta il…
Legge scientifica e condizionale contrafattuale: ipotesi, possibilità e interpretazione in Peirce
Una delle tesi centrali del pragmaticismo consiste nella trasformazione semiotica del concetto moderno di conoscenza. In opposizione alla concezione nominalista della scuola inglese, che vedeva la conoscenza come medium quod – ovvero come mediazione dei segni rispetto agli effetti delle cose sulla coscienza – il pragmaticismo introduce la nozione di medium quo: il consenso intersoggettivo è la mediazione…
Attenzione e indebolimento della forma
Nel testo estetico, la gestione dell’attenzione del fruitore è una componente fondamentale. Daniele Barbieri osserva che l’attenzione non è un presupposto invariabile della fruizione, ma una variabile che può essere modulata e costruita dal testo stesso. Il testo estetico, in particolare, è quello in cui l’attenzione non dipende tanto dalle informazioni trasmesse quanto dalla forma interna attraverso…
Il corpo come sede del senso
Nel percorso che Isabella Pezzini traccia sull’efficacia testuale, il corpo assume progressivamente una posizione centrale. Non più solo oggetto di manipolazione o luogo passivo della ricezione, ma sede originaria e attiva della significazione. A sintetizzare questa svolta è l’opera di Jacques Fontanille Figure del corpo (2004), punto di riferimento per una semiotica che indaga le radici corporee…
Che cosa significa interpretare? Tre sensi della parola “interpretazione”
Secondo Valentina Pisanty, il termine “interpretazione” non ha un solo significato. La nozione stessa di interpretare «dà adito a una varietà di sensi diversi», che si sono stratificati nel tempo, ma che convivono anche nell’uso contemporaneo. In primo luogo, interpretare significa capire il senso di un testo, spiegarlo rispettandone il significato corretto o originario, soprattutto quando…
La funzione come criterio semiotico: tra uso e pertinenza
Per Michela Deni, la funzione rappresenta un criterio centrale per comprendere la natura semiotica dell’oggetto progettato. Ma parlare di “funzione” non significa ridurre l’oggetto alla sua utilità o alla sua efficacia tecnica. Al contrario, ciò che interessa alla semiotica non è la funzione nel senso meccanico del termine, bensì la funzione come forma di senso. L’oggetto,…