La semiotica, come disciplina scientifica, trova le sue radici nell’Ottocento. Stefano Gensini ricorda che l’esigenza di definirne i contorni fu sostenuta da due studiosi destinati a orientarne lo sviluppo: Charles Sanders Peirce e Ferdinand de Saussure.
Peirce, filosofo statunitense di orientamento pragmatista, considerava la semiotica una teoria generale della conoscenza umana. Egli attribuiva all’attività interpretativa un ruolo centrale: parole, pensieri e comportamenti sono visti come interpretanti diversi, riferiti a uno stesso oggetto, all’interno di un processo di costruzione del senso che “virtualmente non ha mai fine”. Con questa formula, Peirce sottolineava che il significato non è un dato immediato ma il risultato di una catena continua di interpretazioni, ciascuna delle quali genera nuove possibilità di comprensione.
Saussure, glottologo svizzero, preferiva il termine semiologia. A differenza di Peirce, non concepiva la disciplina come teoria della conoscenza, ma come scienza dei sistemi di segni. Nella sua prospettiva, la semiologia doveva costituire una disciplina-quadro, in grado di individuare un terreno comune a tutti i fenomeni di comunicazione: le lingue, le formule di cortesia, i linguaggi dei sordomuti, i comportamenti ritualizzati. Da questo territorio condiviso sarebbe poi stato possibile derivare l’analisi delle singole modalità comunicative.
Le due impostazioni delineano direzioni complementari: una filosofica, centrata sull’interpretazione e sulla conoscenza, e una strutturale, fondata sull’organizzazione dei segni in sistemi. In entrambe, il linguaggio non è solo uno strumento, ma il modello attraverso cui comprendere il funzionamento della significazione in ogni ambito dell’esperienza.
Gensini mette così in evidenza come la semiotica moderna nasca dal confronto fra queste due prospettive: l’una che concepisce il senso come processo illimitato di interpretazione, l’altra che lo definisce come sistema di relazioni differenziali. Da questo duplice impulso si sviluppano, nel corso del Novecento, le principali correnti della disciplina.
Riferimento bibliografico: Stefano Gensini, Elementi di semiotica, Carocci editore S.p.A., Roma.
