Claudio Paolucci propone una riflessione sulla struttura del Trattato di semiotica generale e sulla sua ricezione, sottolineando un paradosso: «Se è vero che la prima parte del Trattato ha fatto scuola», osserva, «la seconda è rimasta per trent’anni pressoché ignorata». Eppure, fin dall’introduzione, Eco attribuiva grande importanza proprio alla seconda parte, considerandola il cuore del progetto teorico.
Questa ricezione sbilanciata, secondo Paolucci, ha avuto conseguenze profonde. Mentre la prima parte — imperniata su concetti come denotazione, connotazione, messaggio, ipercodifica e ipocodifica — ha generato un ampio dibattito e influenzato la formazione di intere generazioni, oggi essa appare, a distanza di decenni, come la sezione più invecchiata dell’opera. Al contrario, la seconda parte — trascurata a lungo — si rivela sorprendentemente attuale e dotata di una forza teoretica che resta, per molti aspetti, insuperata.
Questo mutamento di prospettiva si spiega con il fatto che la teoria dei modi di produzione segnica, al centro della seconda parte, anticipa temi oggi centrali nel dibattito semiotico, come la prassi enunciativa, la materialità dell’espressione e il rapporto incarnato tra espressione e contenuto. A suo giudizio, la forza del testo ecoiano non risiede solo nella sistematicità dei concetti, ma anche nella capacità di articolare una “teoria incarnata della produzione semiotica”, oggi più attuale che mai.
Questa rilettura impone quindi una correzione della vulgata accademica: il Trattato non è solo una teoria dei codici o del messaggio, ma una riflessione radicale sui modi di produzione del senso. La parte trascurata è quella in cui Eco si confronta con la semiotica come prassi, e non semplicemente come sistema teorico.
In conclusione, Paolucci invita a rovesciare la gerarchia implicita nella ricezione storica del Trattato. Se la prima parte ha fornito strumenti ormai assorbiti e in parte superati, è nella seconda che si trovano ancora oggi interrogazioni vive, capaci di orientare la teoria e la ricerca.
Fonte: Claudio Paolucci, Tavola rotonda sull’eredità del “Trattato di semiotica generale” di Umberto Eco, organizzata in occasione del XXXIV congresso dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici (AISS) nel 2006.