Nel contesto delle scienze del linguaggio, il tentativo tipologico formulato da Greimas nella Sémantique structurale costituisce, secondo Lttr 13 *, un’eccezione relativamente precoce, nonché uno dei rari esempi di teorizzazione forte. Si tratta, in questo caso, di una vera e propria modellizzazione, da non intendere come ipotesi da verificare, ma come strumento teorico da applicare.
In Sémantique structurale compare una tabella nota come «Typologie des micro-univers», che propone una classificazione fondata su due assi: da un lato, l’opposizione tra funzioni “qualificative” e “funzionali”; dall’altro, una serie di isotopie: pratiche, tecnologiche, scientifiche, mitiche, ideologiche, assiologiche. Questa modellizzazione consente di situare i testi in funzione del tipo di universi di senso in cui si manifestano, definendo così una mappa dei possibili contesti semantici.
Tuttavia, osservano gli autori, tale tipologia non ha avuto seguito nella tradizione semiotica. Non solo non è stata ripresa in altri contesti teorici, ma la stessa semiotica greimasiana ha finito per applicare la metodologia elaborata nella Sémantique structurale — in particolare il cosiddetto “modello attanziale”, poi riformulato come “schema narrativo” — a tipologie testuali differenti da quelle per cui era stata inizialmente concepita. Lo schema era destinato all’analisi dei testi mitici, in particolare dei contes populaires, intesi come rappresentazioni ideologiche, e collocati nel quadro del “modello funzionale mythique”. Ma la teoria ha finito per estendersi a una pluralità di testi, inaugurando quella che sarebbe poi divenuta l’ipotesi del tout narratif.
Questa espansione, commenta Lttr 13, ha segnato uno scarto rispetto all’intento tipologico iniziale: invece di affinare il modello attraverso distinzioni tra tipi testuali, si è assistito a una sua generalizzazione. In questo modo, la semiotica greimasiana ha eluso la prosecuzione della riflessione tipologica. La tabella dei micro-universi resta così un momento necessario nello sviluppo della teoria, ma senza valore autonomo: un passaggio funzionale alla delimitazione del campo d’applicazione dello schema narrativo.
Si osserva inoltre che, salvo rare eccezioni — come l’uso che ne fa Jean-Marie Floch nel quadro del quadrato semiotico —, la tipologia proposta da Greimas non è stata oggetto di rielaborazione né ha generato sviluppi successivi. È significativa, in questo senso, l’assenza di un’elaborazione esplicita dei criteri sottostanti alla distinzione tra modelli “fonctionnels” e “qualificatifs”, o tra isotopie “pratiques” e “mythiques”, che restano evocati ma non pienamente formalizzati.
In definitiva, il modello tipologico di Greimas mostra i tratti distintivi di un progetto teorico ambizioso e sistematico, ma anche i limiti di un dispositivo che non ha trovato continuità né applicazione coerente nella tradizione che lo ha ereditato.
* Lttr 13 è un autore collettivo che riunisce Sémir Badir, Stéphane Polis e François Provenzano, docenti e ricercatori presso l’Università di Liegi (Belgio).
Riferimento bibliografico: Lttr 13, Narration et argumentation, in Greimas aujourd’hui : l’avenir de la structure, Université de Liège, LTTR 131.