Dopo aver proposto una classificazione figurata degli usi del lessema testa, Greimas sospende l’analisi stilistica per introdurre una riflessione più sistematica sulla definizione del semema. È a questo punto che formula uno dei passaggi centrali della semantica strutturale: il semema è il risultato della combinazione tra un nucleo semico invariante e una o più variabili…
Categoria: Semiotica & Linguistica
Denotazione, connotazione, metalinguaggio: la semiologia stratificata di Barthes
In Elementi di semiologia (1964), Roland Barthes sviluppa una riflessione sistematica sul funzionamento dei sistemi di significazione, ponendo particolare attenzione a due concetti fondamentali: la connotazione e il metalinguaggio. Questi due meccanismi, formalizzati anche dalla glossematica di Hjelmslev, permettono di comprendere come un segno possa generare senso su più livelli. Denotazione e connotazione: sistemi semiologici sovrapposti Barthes parte dalla struttura…
I significati figurati di “testa”: ipertassi e ipotassi
Nell’analisi semica del lessema testa, Greimas parte dal dizionario Littré, assumendo come prima definizione quella di “parte (del corpo) unita al corpo per mezzo del collo”. Tuttavia, osserva che nessuno degli esempi citati nel Littré utilizza testa in senso anatomico diretto. La definizione si rivela “realista”, fondata su un’immagine extralinguistica del corpo, ma l’uso effettivo del termine si distacca da quella…
Dalla linguistica alla semantica: Greimas e la struttura del contenuto
La svolta semantica proposta da Algirdas Julien Greimas porta la nostra attenzione sull’articolazione del piano del contenuto. Mentre Hjelmslev aveva dato un inquadramento sistemico dei due piani della lingua — espressione e contenuto — Greimas si dedica specificamente allo studio della composizione semantica interna dei segni. Il punto di partenza è la nozione di semema, definito come “una certa…
Barthes e il ribaltamento di Saussure: la semiologia dentro la linguistica
Nel breve ma denso Elementi di semiologia (1964), Roland Barthes affronta in modo sistematico i rapporti fra linguistica e semiologia, riformulando in modo provocatorio la celebre affermazione di Ferdinand de Saussure. Mentre Saussure sosteneva che “la semiologia è una parte della linguistica”, Barthes ribalta questa posizione: “è la linguistica a dover essere considerata una parte della semiologia”. Ma…
Semi inerenti e afferenti: una distinzione funzionale e contestuale
François Rastier propone una distinzione tra due tipi di tratti semantici che, pur diversi, possono essere entrambi considerati semi: i tratti distintivi, definiti, denotativi, universali e i tratti non distintivi, non definitori, connotativi, non universali. Tuttavia, l’autore precisa che queste denominazioni – così come le opposizioni che le accompagnano – sono riportate «fra virgolette» e non sono teoricamente assunte…
Predicazioni universali e non universali: una critica epistemologica
François Rastier affronta la distinzione tra semi e componenti virtuali partendo dalla constatazione che, se si esclude la nozione di connotazione perché troppo imprecisa, l’opposizione tra tratti distintivi e non distintivi si riduce a quella tra predicazioni universali e non universali. In teoria, scrive, «la distinzione riguarda le componenti, fra cui sono presi i tratti definitori, e i virtuemi, che hanno a…
Perché analizzare “testa”? Metodo e scopo della descrizione semica
Nel saggio dedicato al lessema testa, Greimas adotta un metodo esplorativo particolare, invertendo il percorso consueto dell’analisi semantica: invece di partire dal sema per definire il lessema, egli prende come punto di partenza il lessema stesso, per ricostruirne l’organizzazione semica interna. Lo scopo è verificare se, a partire da un insieme di usi lessicali, sia possibile isolare…
Arbitrarietà, convenzionalità e motivazione nel segno
Uno dei punti centrali della teoria del segno saussuriana è l’arbitrarietà del legame tra espressione e contenuto. Come evidenziato anche da Hjelmslev, il segno è una funzione tra due funtivi — piano dell’espressione e piano del contenuto — e tale relazione non è necessaria, ma costruita. Anna Maria Lorusso osserva che “il legame che unisce suono…
Tratti virtuali e loro attualizzazione: tra connotazione e inferenza
François Rastier propone di chiamare tratti virtuali (nella langue) quelle componenti semantiche che non sono distintive. Egli riconosce che Bloomfield aveva già, sia pure incidentalmente, assimilato il carattere non distintivo di un tratto al suo carattere connotativo. Pottier, invece, formalizza questa connessione e introduce il concetto di virtuema: «è virtuale qualsiasi elemento che è latente nella memoria associativa del…