Il metodo hjelmsleviano della prova di commutazione consente di identificare le unità minime, o invarianti, tanto sul piano dell’espressione quanto su quello del contenuto. Sul piano fonologico, la commutazione consiste nello scambio di due elementi della catena sonora per verificare se il mutamento produca o meno una differenza di significato. È in questo senso che la fonologia…
Categoria: Semiotica & Linguistica
Che cosa può il metalinguaggio
Nelle scienze umane, le ricerche che adottano un linguaggio tecnico non sono sempre accolte con favore. Si sospetta che dietro la precisione terminologica si nasconda una forma di chiusura o di autoreferenzialità. La semiotica, in particolare, è spesso accusata di indulgere nel gergo o di rinchiudersi in un metalinguaggio che parla soprattutto di sé stesso….
Semiotica dell’oralità: senso in atto, corpo e voce nell’enunciazione
Patrizia Violi propone di considerare una forma specifica degli arts du faire: l’art du dire. Secondo l’autrice, la semiotica ha sempre trascurato in modo marcato questa forma di produzione del senso: la sua tradizione testualista l’ha portata a privilegiare l’analisi dei testi — in quanto produzioni già testualizzate — piuttosto che delle pratiche che producono senso….
From Signification to Responsibility: The Roots of Semioethics
The concept of semioethics, as Susan Petrilli explains, is not an invention detached from the history of semiotics. It is the point of arrival of a long theoretical trajectory that traverses the thought of Victoria Welby, Charles Peirce, Charles Morris, Ferruccio Rossi-Landi, Thomas Sebeok, Emmanuel Levinas, and Mikhail Bakhtin. Each, in different ways, has contributed to…
Epistemologia del testo ed epistemologia della pratica
Maria Giulia Dondero affronta una questione metodologica cruciale per la semiotica contemporanea: la necessità di ridefinire il rapporto tra l’epistemologia del testo e quella della pratica. Se la semiotica del Novecento ha costruito i propri fondamenti analizzando il testo come forma compiuta e autosufficiente, la sfida odierna consiste nel comprendere le pratiche — i gesti, le azioni,…
La narratività e il quadrato semiotico
La teoria greimasiana trova nella narratività uno dei propri principi strutturali fondamentali. Patrizia Magli e Maria Pia Pozzato mostrano come la costruzione del senso passi attraverso un’organizzazione logica e sintattica, la cui forma elementare è rappresentata dal quadrato semiotico. Esso consente di individuare “le condizioni minime che permettono di cogliere il senso”, poiché qualcosa significa soltanto se è…
Dalla linguistica strutturale alla semiotica del discorso cognitivo
Sorta dalla doppia eredità della linguistica strutturale e dello studio del folklore e delle mitologie, la semiotica si configura come una disciplina autonoma che riflette sulle condizioni di produzione e di ricezione della significazione. Essa si propone al tempo stesso come insieme di procedure applicabili all’analisi concreta degli oggetti significanti. Il rapido sviluppo della sua…
Le strutture discorsive e la teoria dell’enunciazione
Le strutture semio-narrative costituiscono la competenza semiotica generale presupposta da ogni produzione discorsiva. Esse ritraducono, in un quadro semiotico più articolato, il concetto di langue di Saussure o di sistema di Hjelmslev. Ogni enunciatore, nel momento in cui produce un discorso, si trova davanti una base semio-culturale preesistente che deve attivare per poterla trasformare in testo. Il passaggio dal livello delle strutture semio-narrative a quello…
Dall’esperienza alla teoria: perché una scienza dei segni
La semiotica si propone di mettere ordine nella molteplicità delle esperienze che coinvolgono segni e significati. Il suo compito è quello di costruire una nozione rigorosa di che cosa sia un segno, di che cosa non lo sia e di distinguere le diverse tipologie di fenomeni comunicativi. L’indagine parte dal riconoscimento che ogni forma di…
Hjelmslev. Dalle funzioni alle invarianti: la logica delle dipendenze e la prova di commutazione
Hjelmslev definisce ogni analisi come la descrizione di relazioni funzionali. A questo scopo introduce due nozioni fondamentali: costante e variabile. Si chiama costante «un funtivo la cui presenza è una condizione necessaria per la presenza del funtivo rispetto al quale esso ha funzione», mentre è detta variabile «un funtivo la cui presenza non è una condizione necessaria per la presenza del funtivo…









