François Rastier propone una distinzione tra due tipi di tratti semantici che, pur diversi, possono essere entrambi considerati semi: i tratti distintivi, definiti, denotativi, universali e i tratti non distintivi, non definitori, connotativi, non universali. Tuttavia, l’autore precisa che queste denominazioni – così come le opposizioni che le accompagnano – non sono teoricamente assunte nella loro formulazione letterale. Rastier…
Categoria: Semiotica & Linguistica
Predicazioni universali e non universali: una critica epistemologica
François Rastier affronta la distinzione tra semi e componenti virtuali partendo dalla constatazione che, se si esclude la nozione di connotazione perché troppo imprecisa, l’opposizione tra tratti distintivi e non distintivi si riduce a quella tra predicazioni universali e non universali. In teoria, scrive, «la distinzione riguarda le componenti, fra cui sono presi i tratti definitori, e i virtuemi, che hanno a…
Perché analizzare “testa”? Metodo e scopo della descrizione semica
Nel saggio dedicato al lessema testa, Greimas adotta un metodo esplorativo particolare, invertendo il percorso consueto dell’analisi semantica: invece di partire dal sema per definire il lessema, egli prende come punto di partenza il lessema stesso, per ricostruirne l’organizzazione semica interna. Lo scopo è verificare se, a partire da un insieme di usi lessicali, sia possibile isolare…
Arbitrarietà, convenzionalità e motivazione nel segno
Uno dei punti centrali della teoria del segno saussuriana è l’arbitrarietà del legame tra espressione e contenuto. Come evidenziato anche da Hjelmslev, il segno è una funzione tra due funtivi — piano dell’espressione e piano del contenuto — e tale relazione non è necessaria, ma costruita. Anna Maria Lorusso osserva che “il legame che unisce suono…
Tratti virtuali e loro attualizzazione: tra connotazione e inferenza
François Rastier propone di chiamare tratti virtuali (nella langue) quelle componenti semantiche che non sono distintive. Egli riconosce che Bloomfield aveva già, sia pure incidentalmente, assimilato il carattere non distintivo di un tratto al suo carattere connotativo. Pottier, invece, formalizza questa connessione e introduce il concetto di virtuema: «è virtuale qualsiasi elemento che è latente nella memoria associativa del…
Oggetti, segni e funtivi: oltre la semplificazione classificatoria
Umberto Eco, nella sua trattazione dei modi di produzione segnica, chiarisce che gli oggetti presentati secondo il parametro rapporto tipo-occorrenza non sono “segni”. Piuttosto, rappresentano «abbreviazioni comode» che potrebbero essere esplicitate come azioni o procedimenti: ad esempio, al posto di /impronte/ si dovrebbe dire /produrre impronte/; al posto di /vettori/, /imporre un movimento vettoriale/. Al massimo, osserva Eco, si può dire che impronte o esempi sono…
Hjelmslev e la funzione segnica come relazione tra forma e sostanza
Dopo aver trattato la concezione triadica del segno proposta da Peirce, Anna Maria Lorusso introduce una seconda impostazione, di taglio più linguistico, sviluppata da Louis Hjelmslev. Essa si fonda su un altro modo di intendere il segno: “come funzione, ovvero come relazione tra due funtivi”. L’autrice chiarisce che le due concezioni non si escludono, anzi: “Umberto Eco…
Le correlazioni tipo-espressione e i criteri di motivazione
Umberto Eco distingue tra due diverse modalità di rapporto tipo-occorrenza: ratio facilis e ratio difficilis. Tale distinzione è indipendente dalle motivazioni per cui certi oggetti sono stati scelti come espressione di un contenuto. Eco chiarisce che, per esempio, «nel caso di riconoscimento di sintomi vi è indubbiamente una motivazione prestabilita», fondata su una esperienza precedente che ha evidenziato…
Componenti semantiche non distintive: una questione di pertinenza
Se un sema è per definizione un tratto semantico distintivo in almeno un contesto, possono esistere delle componenti semantiche che non siano distintive in alcun contesto? François Rastier riconosce che una semantica funzionale non deve, per principio, occuparsi delle componenti non distintive. Tuttavia, se queste esistono, è necessario dimostrare in che modo esse risultino non pertinenti. Rastier prevede due…
I parametri fondamentali della produzione segnica
Umberto Eco presenta una classificazione dei modi di produzione e interpretazione segnica fondata su quattro parametri. Tale classificazione, illustrata in una figura (tavola) del Trattato, tiene conto esclusivamente del modo in cui le espressioni sono fisicamente prodotte, senza descrivere direttamente il modo in cui sono correlate al contenuto. Tuttavia, osserva Eco, il modo di correlazione è implicato da…