Secondo Liqian Zhou, la biosemiotica e la code biology costituiscono due approcci che cercano di spiegare i fenomeni biologici come processi dotati di senso. Entrambe condividono l’idea che la vita si distingua dalla materia inerte per la capacità di generare significazione, ma divergono sul ruolo dell’interpretazione e sulla legittimità della teleologia in ambito scientifico.
Zhou ricorda che la biosemiotica definisce la vita attraverso la code-duality e si fonda sulla semiotica peirciana, in cui ogni processo di significazione implica un interprete. La code biology, invece, afferma che il codice stesso è sufficiente: «a code suffices and does not require interpretation». Da questa differenza di principio nasce una separazione teorica ed epistemologica che, secondo Zhou, ha rappresentato «a great loss for biosemiotics».
L’autore ricostruisce il contesto in cui Marcello Barbieri, nel 2012, si dimise da Biosemiotics per fondare il nuovo campo della code biology, definito come «the study of all codes of life with the standard methods of science». Con questa scelta, Barbieri riaffermava il primato del metodo meccanicista e intendeva sottrarre lo studio della vita a ogni residuo di teleologia.
Zhou osserva che la biosemiotica, al contrario, si fonda sulla convinzione che «biology is incomplete as a science in the absence of explicit semiotic grounding». L’analisi dei processi vitali richiede dunque una teoria del segno, poiché la vita non può essere ridotta a una concatenazione di eventi fisico-chimici. L’obiettivo della biosemiotica è integrare il modello darwiniano con una comprensione semiotica della natura, capace di rendere conto della normatività dei processi biologici, della loro capacità di distinguere tra corretto e scorretto, tra funzionante e disfunzionale.
In questa prospettiva, Zhou sottolinea che la code biology si trova di fronte a un dilemma: pur respingendo la teleologia, deve comunque spiegare l’origine della normatività dei codici organici, che non può derivare da mere regole meccaniche. La proposta di Zhou — elaborata in dialogo con il pensiero di Terrence Deacon — mira a risolvere questa tensione introducendo il concetto di “interpretazione operazionale”, un modello in grado di conciliare l’esigenza di rigore meccanicista con la dimensione interpretativa che caratterizza la vita.
Riferimento bibliografico: Liqian Zhou, Biosemiotics, code biology, and operational interpretation, Chinese Semiotic Studies, 21(1), 2025.
