Umberto Eco propone una distinzione teorica utile per affrontare la complessità dell’interpretazione testuale: quella tra co-testo, contesto e circostanza. Tali categorie si collocano all’interno di una riflessione sulle teorie semantiche in forma di enciclopedia, tese a spiegare come i significati emergano non soltanto dalla somma delle unità lessicali, ma dalla loro attualizzazione nei testi. L’autore osserva che, per analizzare…
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La scena simbolica della giustizia: tra sacralità e spettacolo
Ogni riflessione sull’autorità giuridica e sulla sua legittimazione contemporanea richiede, secondo Massimo Leone, di interrogarsi sui regimi di spazializzazione attraverso cui si produce la sovranità. Il discorso giuridico, pur provenendo da un’istanza enunciativa che supera la contingenza dei singoli locutori, non può operare senza mediazioni materiali, prossemiche e iconiche. L’autorità giuridica è definita come un sintagma spaziale di una…
Umberto Eco, il soggetto come semiosi in atto
Dopo la pubblicazione del Nome della rosa, Umberto Eco rispose a un giornalista che gli chiedeva dove si trovasse la soggettività dell’autore nel romanzo, affermando che “il soggetto è negli avverbi”. Quella che poteva sembrare una battuta, è stata interpretata da Patrizia Violi come una sintesi efficace di un’intera posizione teorica sul tema della soggettività, rintracciabile…
Il soggetto nella semiotica echiana: forma senza corpo?
Nel tratteggiare il profilo della soggettività nel Trattato di semiotica generale, Stefano Traini si sofferma sull’ultima sezione del testo, in cui Eco si interroga sul ruolo del soggetto nella pratica semiotica. Si tratta, osserva Traini, di “cinque pagine” nelle quali viene delineata una posizione precisa e, per certi aspetti, sorprendente. Secondo Eco, il soggetto non è…
Semiotica degli ibridi: enunciazione, oggetti e antropologia oltre la modernità
Paolo Peverini propone di leggere il confronto tra semiotica e pensiero di Bruno Latour non nei termini di una frattura epistemologica, ma come un disallineamento metodologico. Le nozioni cardine della teoria semiotica — attante, attore, enunciazione, programma narrativo, modo di esistenza — vengono, secondo Peverini, rilette da Latour in modo non ortodosso, ma potenzialmente fertile….
Ibrido: una parola chiave per la semiotica della contemporaneità
Paolo Peverini si interroga sulla pertinenza della nozione di ibrido nell’ambito degli studi semiotici, nonostante essa non appartenga al metalinguaggio disciplinare. Il motivo di questo interesse è duplice. Da un lato, l’estrema diffusione del termine, tanto nel dibattito pubblico quanto nella ricerca accademica, impone una presa di posizione critica. Dall’altro, il suo impiego rinvia a logiche di…
Il formato come categoria semiotica: forma, misura, sostanza
Nella prospettiva proposta da Tiziana Migliore e Marion Colas-Blaise, la semiotica del formato nasce dall’esigenza di riconoscere nel formato una categoria d’analisi autonoma, e non solo un parametro tecnico o esterno. Si tratta, infatti, di un elemento strettamente inerente alla forma, ma che la modula, la condiziona e la restituisce secondo modalità metriche, spaziali, percettive…
Enunciazione, interpretazione e l’eccedenza della testualità
Pierluigi Basso affronta una delle tensioni centrali nell’eredità del Trattato di semiotica generale: il rapporto tra enunciazione e interpretazione, spesso intesi in maniera oppositiva nella storia della disciplina, e la questione, ad essi collegata, della testualità come oggetto e come prodotto della semiotica. Nel dibattito semiotico, nota Basso, le categorie di enunciazione e interpretazione sono state talvolta contrapposte come alternative epistemologiche….
Effetti di verità e figuratività discorsiva
Il passaggio dall’effetto di realtà all’effetto di verità implica un cambiamento significativo nell’orizzonte teorico: non si tratta più soltanto di sembrare reale, ma di apparire vero. Isabella Pezzini mostra come l’effetto di verità non si limiti a una corrispondenza tra enunciati e stati del mondo, ma coinvolga una dimensione più sottile: quella della rivelazione, della perspicuità, dell’esperienza…
Rappresentazioni di genere ed enunciazione televisiva: il ruolo dell’esperto
Tra la metà degli anni Novanta e i primi anni Duemila, la RAI promuove una serie di ricerche sulle sue trasmissioni, coinvolgendo l’Istituto di Comunicazione del IULM per uno studio specifico sulla rappresentazione della donna nei programmi televisivi. I risultati di questo progetto confluiscono nella pubblicazione Una, nessuna … a quando centomila? La rappresentazione della donna…









